John Dewey, il più importante rappresentante del pragmatismo

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Di Giusy Celeste

Il 20 Ottobre 1859 a Burlington nacque John Dewey, un importante filosofo, accademico e pedagogista americano. Tra gli intellettuali più noti della sua epoca, il suo contributo più rilevante riguardò i sistemi educativi statunitensi e le questioni politiche come il voto delle donne. Il suo lascito toccò i seguenti campi: pedagogia, psicologia, etica, politica, religione, arte e logica.

John Dewey, il più importante rappresentante del pragmatismo: vita e pensiero

“Ogni dottrina che indebolisce la responsabilità personale per il giudizio e per l’azione aiuta a creare l’attitudine che accoglie e sostiene lo stato totalitario”.

John Dewey

Nato nel Vermont, Dewey ricevette una educazione borghese. All’età di ventitré anni si iscrisse alla John Hopkins University di Baltimora, dove crebbe filosoficamente parlando sotto la guida dei neohegeliani George Morris e Stanley Hall. Nel 1886 sposò Alice Chipman dalla quale ebbe sei figli. Da loro imparò molto sulla pedagogia. Nel 1894 divenne rettore dell’Università di filosofia, psicologia e pedagogia di Chicago. Qui lavorò per un decennio, periodo nel quale pubblicò i suoi libri più importanti.

A Chicago fondò una sua scuola, la Laboratory School o Dewey School, che presto diventò un vero e proprio modello scolastico. Nel 1905 Dewey divenne professore di filosofia alla famosa Columbia, pertanto si trasferì nella città di New York dove rimase tutta la sua vita. Viene considerato tra i maggiori esponenti del pragmatismo americano poiché quest’ultimo si fonda sul concetto che il significato non è formato da un pensiero, ma da una azione, dalla “disposizione ad agire”. Dunque la verità non esiste se non in rapporto alle conseguenze che essa può provocare. Dewey chiamò la sua filosofia “strumentalismo”. Egli preferiva il futuro al passato e prendeva maggiormente in considerazione gli effetti rispetto alle cause. Le teorie altro non erano che strumenti per agire.

“L’istruzione è la continua riorganizzazione o ricostruzione dell’esperienza”.

John Dewey

Giusy Celeste