John Patrick Grome, pittore anglo-irlandese con la passione per l’Italia e per la sua arte. Ci visse gran parte della sua vita, realizzando qui alcuni dei suoi lavori più riusciti. Oggi è l’anniversario della sua nascita e noi vogliamo dedicargli un piccolo focus.
John Patrick Grome, vita e formazione
John Patrick Grome, nasce a Londra proprio il 14 Marzo del 1911. Suo padre era un prete irlandese e per questa ragione il pittore frequenta una scuola pubblica per figli di ecclesiastici. Nonostante questo resiste a tutti i tentativi di essere spinto verso una vita religiosa. Studia pittura presso la Goldsmiths School of Art sotto la guida del dotato Clive Gardiner e nei primi anni Trenta insegna arte in una scuola di canto a Durham. L’impiego però non dura a lungo perché Grome ha voglia di esperienze nuove. Inizia così a pensare all’India.
Parte per l’India e qui conosce Gandhi, dal quale resta profondamente colpito. Rientrato in Inghilterra appena prima dello scoppio della guerra, diventa obiettore di coscienza. Negli anni del conflitto lavora nella Difesa civile a Londra come autista di ambulanza, subendo gravi ferite durante il salvataggio delle vittime del Blitz. In questo arco di tempo la sua passione per la pittura viene messa da parte. Ricomincia a dipingere solo nel 1945.
L’Italia ispirazione artistica e non solo
Inizia dal 1947 il suo percorso in Italia, in particolare a Roma. Grome comincia ad incuriosirsi del “bel Paese”, grazie a una mostra di pittura contemporanea della Scuola Romana tenutasi a Londra. È qui che conosce le opere di Renato Guttuso. Grome resta affascinato dai suoi quadri e decide di volerne sapere di più. Arriva così a Roma nel 1947 ed entra in contatto con l’artista italiano, il quale gli propone immediatamente di condividere il suo nuovo studio a Villa Massimo.
Inizia così un lungo percorso di vita artistica insieme. Lo studio di Guttuso è frequentato da tutti i più importanti intellettuali italiani dell’epoca. Ne fanno parte gli scrittori Alberto Moravia e Carlo Levi, i registi Pier Paolo Pasolini e Francesco Rosi e il pittore Corrado Cagli. Grome, decide definitivamente di vivere con la famiglia in Italia. Si trasferisce sull’Appia Antica e negli anni Cinquanta si trasferisce in una piccola fattoria a Zagarolo. Il pittore è ormai immerso nella vita culturale italiana e si identifica completamente in questa. Alcune delle sue opere più pregevoli sono proprio ispirate alla luce del paesaggio mediterraneo.
In Italia il pittore trova anche l’amore. Grome infatti conosce la moglie Mave Beadle nel 1950, proprio a Roma, dove la donna lavora come ostetrica. Staranno insieme per ben cinquantaquattro anni. Mave sarà per il pittore uno straordinario sostegno. Nel 1965 la coppia, però, decide di tornare a Londra e vi resta qualche anno per garantire ai tre figli un’istruzione inglese. Grome trova anche un lavoro. Insegna alla Hornsey School of Art. Il pittore però, dopo aver trascorso tanti anni in Italia, non sopporta più il proverbiale grigiore di Londra. Dopo alcuni anni riporta la famiglia in Italia. Grome continua così a lavorare ogni giorno nel suo studio di Roma fino a pochi mesi prima di spegnersi, il 12 luglio 2004.
Le opere di Grome, colori vivaci e simbolismo
Grome era considerato un pittore coraggioso. I suoi lavori hanno ricevuto il plauso della critica e sono stati esposti in collezioni private sparse per il mondo. Già nel 1955, Guttuso descrive i suoi dipinti come “opere di rara armonia, appassionate, calde e luminose“. Era uno spirito libero e indipendente, per molti aspetti avanti con i tempi. Durante la sua longeva carriera artistica si è preso la libertà di cambiare stile in diverse fasi del suo percorso. Nei suoi lavori esprimeva un’intensa forza vitale anche nei dipinti realizzati in età avanzata.
Lui è stato uno dei primi artisti a realizzare il “sogno anglo-italiano”. La sua totale sintonia con la vita mediterranea è rivelata attraverso i quadri, pur non abbandonando mai le sue radici inglesi. Le opere di Grome sono spesso contemplative e riflessive, i soggetti sono , a volte, simbolici. Grome trascorse gli ultimi anni della sua vita sperimentando nuovi temi e tecniche.
Le immagini che il pittore ci lascia sono piene di colori estremi, attraverso il quale ha dipinto la sua passione e vitalità per la vita. Evitando di seguire qualsiasi tipo di moda o tendenza, ha scelto di intraprendere una strada coraggiosa e solitaria alla ricerca di una sua espressione senza compromessi. John Grome è stato uno degli ultimi artisti di una generazione in declino, che credevano che il loro lavoro dovesse parlare da sé, senza lasciarsi trasportare dalle logiche del mercato.
Ilaria Festa
Seguici su:
Instagram