Se stuzzichi una volta il killer più c***uto al mondo passi guai seri. Se infierisci una seconda volta, scateni lo stramaledetto inferno! Già: stiamo parlando di “John Wick-Capitolo 2” (stasera su Italia 1 alle 21:26).

Fortis fortuna adiuvat, il tatuaggio sulla schiena del protagonista parla chiaro: non intralciate John Wick! Torna il tostissimo protagonista di quel fumettone che anni fa ci divertì e appassionò con la sua abile combinazione di azione frenetica, atmosfera sopra le righe e personaggi che se ne sbattono di tutto e di tutti.

Diretto ancora una volta da Chad Stahelski (storico stuntman di Hollywood), “John Wick-Capitolo 2” riprende esattamente da dove avevamo lasciato il predecessore.
John (Keanu Reeves) ha eliminato coloro che lo hanno riportato sulla sua vecchia strada e chiude i conti con chiunque potrebbe tentare rappresaglie.
Wick non fa nemmeno in tempo a godersi un po’ di pace che si ritrova alla porta una sua vecchia conoscenza, Santino D’Antonio (Riccardo Scamarcio), che gli fa saltare in aria la casa e lo costringe a compiere un lavoro pericoloso. Incarico che darà il via ad una caccia all’uomo impressionante e, naturalmente, sanguinolenta.

Premessa per coloro che vanno a vedere “John Wick-Capitolo 2” con la speranza di vedere un titolo con una cosa chiamata “Trama”: lasciate perdere.
Il film di Stahelski non è esattamente interessato a fornire riflessioni profonde o domande filosofiche ma soltanto a mostrare quanto può essere spietato e inarrestabile Wick.
Se invece siete in cerca di azione, sparatorie, scazzottate e coreografie, allora che state aspettando?

A metà tra il cinema di John Woo e i film di arti marziali più brutali, “John Wick-Capitolo 2” recupera lo stile del primo capitolo ma rincara la dose sia riguardo il lato più adrenalinico che in quello creativo con un espansione dell’universo narrativo, ampliando così la galleria di personaggi e aggiungendo molta carne al fuoco per i capitoli successivi.

Perché bisogna ammetterlo: la saga di John Wick sta avendo successo dove molti franchise di genere falliscono. Non solo lo spettacolo e l’azione sono garantiti ma persino il contesto e i personaggi riescono ad essere intriganti (senza necessariamente essere dei manuali d’introspezione).

Tra film europei d’autore che non sempre soddisfanno come vorrebbero o commedie italiane che non riescono ad osare, bisogna talvolta spegnere il cervello e godersi uno spettacolo di puro intrattenimento.
E meno male che c’è John Wick allora.

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