L’attenzione che Johnny Manziel aveva attirato su di se, durante il suo periodo come professionista in NFL, è stata sicuramente non da poco. Ma quindi cosa è successo al ragazzo soprannominato “Johnny Football“?
Draft 2014
Johnny Manziel, nel 2014, è stato scelto al primo giro del draft, come scelta numero 22, dai Cleveland Browns. Non c’è da sottolineare come il suo talento lo avesse preceduto, tanto che l’entusiasmo tra i fans di Cleveland, era decisamente alto. Nell’idea comune dei fan infatti, c’era la convinzione che con un giocatore simile, i Playoff erano finalmente vicini.
Arkansas 2012, un match da record
Dopo il liceo, Johnny Manziel fu subito richiesto da moltissimi college, la sua scelta però, tra tutti, ricadde sul Texas A&M. Ma fu solo il match contro l’Arkansas ad aprire i riflettori su di lui. In quella partita, infatti, ruppe il record di Archie Manning, vecchio di 43 anni, superando le 540 yards totali guadagnate, segnando 557 sul tabellino. Nel match contro la Louisiana Tech, ruppe il suo stesso record, segnando 576 yards totali guadagnate in un solo match. Fu quindi il primo giocatore della Southeastern Conference (SEC) della NCAA a siglare 2 match con 500+ yards guadagnate in attacco. Nello stesso anno ruppe un altro record della SEC NCAA, segnando sul tabellino delle statistiche 4,600 yards guadagnate in una singola stagione. Tutto ciò lo porto a vincere l’Heisman Trophy oltre ad altre onorificenze. Era già Manziel mania.
Nel 2014 però, a seguito del draft che lo portò ad entrare nella rinomata cerchia dei professionisti in NFL, non fu molto brillante nel gioco. Non avendo però fenomeni tra la concorrenza in squadra, riuscì a prendere parte a 5 match come titolare o subentrando. L’unica nota di spicco che si può ricordare purtroppo, è quel gesto provocatorio verso la panchina dei Redskins che gli costò 12.000 dollari di multa. Le sue statistiche di fine stagione infatti si possono riassumere in 18 lanci completi su 35, 2 interecetti e 175 yards guadagnate, nessun TD da segnalare.
2015, la stagione della svolta, o forse no.
Non fu una grande partenza per un Heisman Trophy, ma molti speravano in una risalita nella stagione 2015. Non avendo molto spazio come titolare, prese il posto dell’infortunato Josh McCown, riuscendo a segnare il suo primo TD controi Jets.
Un altro flash positivo fu nella partita contro Tennessee, in cui riuscì a portare a casa la vittoria, segnando 2 TD e 172 yards guadagnate, prima che McCown tornasse, portando quindi a doversi alternare come titolari. Le sue prestazioni infatti sembravano essere migliorate e dopo la partita con i Pittsburgh fu reso il titolare a tutti gli effetti della squadra, era previsto che iniziasse lui per i restanti 6 match della stagione.
Purtroppo però alcune sue azioni fuori dal campo, portarono il coach a retrocederlo come terzo QB. Complice una BYE week un po turbolenta in Las Vegas e qualche bicchiere di troppo.
Tornò a calzare i panni da titolare quando McCown finì nuovamente in infermeria e fu chiaro che Davis non era decisamente superiore a Johnny. Interruppe una striscia negativa con la vittoria sui 49ers dove lanciò per 270 yards e 2 TD.
Las Vegas però gli fu nuovamente fatale, difatti a seguito di un viaggio nella terra del Nevada, arrivò tardi al check-in mattutino, il giorno della partita. Questo non aiutò per nulla la sua situazione in squadra, dato che era già la seconda volta che la vita fuori dal campo intaccava quella lavorativa.
Fu rilasciato nel 2016, con la motivazione che la sua condotta era in disaccordo con le aspettative che i Cleveland Browns hanno sui giocatori, dentro e fuori dal campo.
La vita dopo la NFL
A seguito di questi 2 anni, Manziel prese parte alla Canadian Football League, ma non durò molto a causa di alcuni problemi di comportamento, che lo fecero rilasciare dal contratto anche con gli Hamilton Tiger-Cats.
In molti affermano che il problema di Johnny fu proprio questa mancanza di maturità. Altri che non fosse un giocatore così fenomenale. Di certo 2 stagioni non sono abbastanza per definire un giocatore vincitore dell’Heisman Trophy, ma di certo qualcosa non andò tra Manziel e la NFL.
Nel 2018 Johnny rivelò che soffriva di un disturbo bipolare ed che avesse una mancanza nella preparazione per poter giocare nella massima serie. Disse anche che nessuno lo aiutò a colmare questa mancanza, mentre era a Cleveland.
Di certo molti aspetti del suo talento hanno fatto in modo che fosse difficile tifare contro di lui, ma purtroppo non sapremo mai come sarebbe potuto diventare se fosse rimasto più a lungo in NFL.
Foto in copertina: Tom Szczerbowski – Getty Images
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