Joseph Conrad, il sognatore della scrittura

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Di Giusy Celeste

Il 3 Dicembre 1857, a Berdyčiv, nacque Joseph Conrad, un noto scrittore polacco naturalizzato inglese. Joseph fu anche un bravissimo navigatore, il quale, sfruttando la sua esperienza, scrisse romanzi e racconti rappresentanti atmosfere esotiche. Nonostante l’inglese fosse la sua terza lingua (dopo il polacco ed il francese) egli è ricordato come uno dei più interessanti scrittori in lingua britannica, anticipatore del modernismo letterario. Il suo era uno stile ricco, volto all’avvincente esplorazione delle selvagge terre dell’animo umano.

Joseph Conrad, il sognatore della scrittura: vita e opere

“Solo l’immaginazione dell’uomo fa sì che la verità trovi un’effettiva e inalienabile esistenza. L’immaginazione, e non l’invenzione, è la suprema padrona dell’arte come della vita”.

Joseph Conrad

Nato orfano di madre e con il padre in carcere per motivazioni di natura politica, egli crebbe con il desiderio di navigare per mari in totale libertà, lontano dal dolore che aveva provato sulla terra ferma. La sua famiglia apparteneva alla nobiltà terriera della Polonia (che in quel periodo era posta sotto il dominio della Russia). Dopo aver studiato a Cracovia, il ragazzo a soli diciassette anni si diresse a Marsiglia dove si imbarcò come marinaio. Prima lavorò per la marina francese, poi, a partire dal 1878, per quella britannica, giungendo a diventare “capitano di lungo corso”. Nel 1886 ottenne ufficialmente la cittadinanza inglese.

Questa è la storia di un sognatore, un ragazzo con nulla in tasca che per venti anni fece del suo sogno una passione (navigò soprattutto nell’arcipelago malese). Dopo la stesura del suo primo romanzo “La follia di Almayer”, alcuni scrittori come Wells e Gamett, lo spinsero a dedicarsi completamente alla scrittura, e così Conrad divenne un vero e proprio maestro delle letteratura, dalle venature romantiche e al tempo stesso anticipatore del filone letterario del nuovo secolo.

Opere

Tra i suoi capolavori si ricordano: “Un reietto delle isole” (1894), “Il negro del Narciso” (1896), “Gioventù” (1898), “Cuore di tenebra“, “Tifone” e “Lord Jim” (1900). Nelle sue opere Conrad anticipò lo “stream of consciousness” mediante l’analisi dell’evoluzione dell’inconscio umano. Insomma, non si chieda ad un sognatore di fare qualcosa, il risultato sarà sempre una utopia resa realtà, in una parola: una meraviglia.

Giusy Celeste