Julie Andrews, perfettamente imperfetta

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Di Redazione Metropolitan

Julie Andrews, amata da generazioni per la sua eleganza, la sua voce, il suo straordinario talento. Cantante, attrice teatrale, cinematografica e televisiva, autrice di libri per bambini, icona Disney e icona gay. È stata per decenni associata ai personaggi che la portarono alla fama, Mary Poppins e Maria di Tutti insieme appassionatamente, ma lei stessa ammette di essere tutt’altro che perfetta.

Julie Andrews è stata premiata con il Leone d’Oro alla Carriera nella 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, rompendo proprio in quell’occasione le convinzioni sulla sua persona. “Io perfetta? No, ho tanti difetti. Per esempio non so cucinare e dico tante parolacce”. Elegante, sì, ma carismatica, caparbia, vivace, spontanea. Di ruoli ne ha interpretati tanti, eppure nell’immaginario collettivo è sempre rimasta bloccata nella Mary Poppins di quando aveva ventisette anni.

Julie Andrews - Photo Credits: web

Com’è bello camminar con Mary

Julie Andrews ha iniziato la sua carriera in produzioni teatrali di musical. È stata la prima ad interpretare Eliza Doolittle in My Fair Lady e Ginevra in Camelot, poi riprese per le versioni cinematografiche rispettivamente da Audrey Hepburn nel 1964 e da Vanessa Redgrave nel 1967. E proprio durante una replica di Camelot incontrò Walt Disney che oltre a complimentarsi le offrì il ruolo di Mary Poppins. Nel 1964 Julie diventò un’icona Disney interpretando la tata “praticamente perfetta” che gli valse un Premio Oscar come miglior attrice protagonista e un Golden Globe come miglior attrice in un film musicale.

Julie Andrews - Photo Credits: we
Julie Andrews – Photo Credits: web

Con un poco di zucchero…

Ma il ruolo di Mary Poppins oltre a lanciarla nel mondo del cinema fruttò anche spiacevoli ricordi alla Andrews. Non solo la difficoltà a staccarsi dal personaggio per quanto riguarda la carriera, ma anche in ambito di relazioni personali. In un’intervista ha raccontato, ad esempio, di una festa di Hollywood a cui fu invitata insieme al marito:

C’erano ovunque vassoi d’argento pieni di roba. La coca veniva fatta girare quasi fosse un dessert. I padroni di casa l’hanno offerta a me e a mio marito e quando abbiamo rifiutato hanno insistito affinché io accettassi. Erano pronti a mettermi la testa nel vassoio. Volevano vedere come avrebbe reagito Mary Poppins ad una sniffata. Mi cantavano Basta un poco di zucchero…  Siamo stati costretti ad andare via. Ancora non ho trovato un senso a quella sera.

Julie Andrews in una scena di Mary Poppins - Photo Credits: web
Julie Andrews in una scena di Mary Poppins – Photo Credits: web

Il suono della musica

Un anno dopo Mary Poppins fu la volta del film che la consacrò definitivamente al grande schermo, Tutti insieme appassionatamente. Per il ruolo di Maria, Julie Andrews vinse un Golden Globe, un David di Donatello e una nomination al Premio Oscar. Eppure non riuscì mai a cancellare l’etichetta che si ritrovò in seguito al commento di un critico che la descrisse “virginale da far sembrare Doris Day una malafemmina”. Provò a staccarsi dai suoi primi ruoli con Il sipario strappato di Alfred Hitchcock, ma con l’ingresso negli anni ’70 andò incontro ad uno dei periodi più bui della sua carriera.

Nel 1968 affrontò il flop di Un giorno…di prima mattina. I fan della Andrews, in cerca di un’altra commedia musicale per famiglie, rimasero delusi dal suo ruolo di donna alcolizzata, opportunista e promiscua. Ma pur di separarsi dall’immagine di Mary Poppins e Maria si ritrovò a rifiutare i ruoli da protagonista di Citty Citty Bang Bang e Pomi d’ottone e manici di scopa, andati poi rispettivamente a Sally Ann Howes ed Angela Lansbury.

Julie Andrews in Tutti insieme appassionatamente - Photo Credits: web
Julie Andrews in Tutti insieme appassionatamente – Photo Credits: web

Son of… Victor/Victoria

Julie Andrews dovette aspettare i primi anni ottanta per ottenere ruoli in opposizione alle sue Mary. Il primo arrivò con S.O.B. (Son of Bitch), una graffiante commedia provocatoria su Hollywood, e nel 1982 interpretò la protagonista in Victor Victoria. Nel film, Julie Andrews è Victoria, un soprano degli anni trenta che non riesce a trovare lavoro. Si reinventa come Victor, un (finto) uomo gay che si esibisce come drag queen, e riesce così a raggiungere la fama. Una sfida, questa commedia piena di gag sulla differenza tra essere maschio e femmina e le non pari opportunità, che la Andrews vinse con un David di Donatello, un Golden Globe e la terza nomination agli Oscar.

Sono uno strano miscuglio: da un lato sono un’icona gay e dall’altro ricevo l’approvazione di nonne e genitori. Non ho mai capito cosa renda qualcuno un’icona gay, perché ce ne sono di tipi talmente diversi… Ad ogni modo è una cosa che mi lusinga molto. Sono sempre stata un’alleata dei movimenti LGBT.

Julie Andrews in una scena di Victor Victoria - Photo Credits: web
Julie Andrews in una scena di Victor Victoria – Photo Credits: web

Il soprano Andrews

Fino agli inizi degli anni novanta continuò ad interpretare commedie, più amare rispetto a prima, e tornò poi a teatro con il musical Victor/Victoria. Nota ormai al pubblico teatrale e cinematografico per la sua straordinaria estensione vocale di quattro ottave, nel 1997 cadde nel secondo periodo più buio della sua carriera e della sua vita. In seguito ad un intervento alle corde vocali malriuscito perse la sua voce da soprano. Per la bambina prodigio che a soli tredici anni aveva cantato l’inno nazionale inglese davanti a Re Giorgio VI e la Regina Elisabetta, la perdita della sua estensione vocale equivalse ad un’amputazione.

La canzone della regina Julie

In seguito all’operazione, è tornata sugli schermi per commedie e film d’animazione spesso di produzione Disney. In Pretty Princess e nel sequel Principe azzurro cercasi, affiancata dalla protagonista Anne Hathaway, torna a dare prova della sua eleganza degna del ruolo della Regina Clarisse Renaldi di Genovia. Per la televisione interpreta i due film Walt Disney Eloise al Plaza ed Eloise a Natale. Doppia la regina Lilian in Shrek 2, Shrek terzo e Shrek e vissero felici e contenti, e la madre di Gru in Cattivissimo Me e Cattivissimo Me 3. È la voce narrante di Come d’incanto e recita insieme a The Rock nella commedia fantastica L’acchiappadenti.

Julie Andrews e Anne Hathaway in una scena di Pretty Princess - Photo Credits: web
Julie Andrews e Anne Hathaway in una scena di Pretty Princess – Photo Credits: web

Praticamente perfetta sotto ogni aspetto

Insieme alla figlia Emma è autrice di libri per bambini e sempre a loro ha dedicato un programma podcast, Julie’s Library. Julie Andrews è amata da tutti, ha accompagnato intere generazioni in film che hanno fatto la storia del cinema unendo classe e talento ad un’identità impossibile da etichettare. Una personalità sfaccettata, non solo icona Disney per le famiglie e gay per la comunità LGBT, ma simbolo di come una donna possa essere al tempo stesso elegante e vivace, posata e ribelle, Mary e Victoria.

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