Karl Lagerfeld, detto “il Kaiser”ossia l’imperatore della moda, nasce ad Ambrurgo il 10 settembre del 1933. Tedesco nei modi, francese nella forma, universale nell’anima, Lagerfeld è riuscito a fare del suo nome un marchio indipendente. A lui dobbiamo il rilancio di prestigiose case di moda, prima fra tutte: Chanel. E poi Fendi, Chloè, fino alla collaborazione con il colosso del low cost H&M per il quale nel 2001 ha firmato un’edizione limitata subito andata a ruba, e infine Hogan.

Dal 2010, infatti, per 4 stagioni, ha ringiovanito il look dei modelli più classici del brand, e ripensato lo stile di sneakers e ballerine. Lagerfeld ha dato, e lasciato, un’impronta indelebile ovunque egli sia passato; una scia di eleganza, originalità immortale, insostituibile, totalizzante per quelle che ancora oggi rimangono le sue griffe. Ha curato personalmente, da fotografo e regista, tutte le campagne pubblicitarie delle collezioni da lui pensate, disegnando tutto rigorosamente a mano e senza l’ausilio di collaboratori.

Le origini, la formazione, ed è subito successo

Lagerfeld look-immagine fonte web-
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Karl Lagerfeld, la cui data di nascita rimane comunque approssimativa, è stato il figlio unico di un ricco banchiere, e di una madre con una forte personalità artistica. La famiglia del padre aveva fatto fortuna introducendo in Germania quello che conosciamo come latte condensato. Nel 1953,data questa certa, si trasferisce a Parigi con la madre. E’ lei a portarlo alle sfilate di Dior che saranno per lui una folgorazione; dello stilista, dirà invece, che non ne subiva la fascinazione, al contrario di tutti quelli che lo circondavano. Nel 54 solo un anno dopo il trasferimento, vince un concorso, indetto dal segretario generale della Lana, per disegnare un cappotto, ed entra a pieno titolo nel mondo della moda lavorando per Pier Balmain. Da li, come per magia, pochi anni dopo diventa il primo freelancer dell’industria della moda lavorando fra Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna,  lanciando un’etichetta tutta sua e aprendo una piccola boutique a Parigi.

Karl Lagerfeld: l’attitude di un’icona

Per Karl Lagerfeld la moda riguardava lo spirito, non i vestiti: era cuore, gioco, divertimento. La sua era una perfetta uniforme di ordinanza: capelli bianchi stretti in un codino, camicia bianca inamidata dal collo altissimo, giacca nera, spilla gioiello, cravatta, e guanti neri imprevedibili nel materiale, tanti anelli e un ventaglio. Immortale nel talento e nell’immagine, talmente geniale da pensarlo al di fuori di ogni tempo e dell’umana biologia, anche se la realtà ci riporta ad una morte veloce a causa di un cancro al pancreas.

Se hai paura smetti di vivere, affermava lo stilista, muori se è il tuo destino morire. Io non ho paura. Lagerfeld ha conservato parte delle ceneri del suo compagno, unico amore della sua vita, affinché fossero ricongiunte e disperse insieme alle sue una volta che anche lui fosse passato a miglior vita. E così è stato fatto. Le sue ceneri sono state fuse anche con quelle della madre; i suoi due amori uniti a lui in eterno. Choupette, la sua gatta e musa tanto amata, è invece ancora viva, e proprio a lei toccherà parte della sua incalcolabile eredità.

Lagerfeld è soprattutto Chanel

Quando nel 1983, prende in mano il marchio Chanel, Lagerfeld dichiara: Il mio lavoro non è fare ciò che ha fatto, ma ciò che avrebbe potuto fare. Coco Chanel è un’idea, possiamo reinterpretarla indefinitivamente. Da qui Lagerfeld, uomo colto, spirito libero, con la sua capacità di anticipare le mode, rilancia in maniera tutta sua, la giacca sartoriale, il tubino nero, i preziosi tweed, le scarpe bicolore, le borse trapuntate, e soprattutto, le perle e la bigiotteria. Chanel diventa così, grazie a lui, per tutte le generazioni, vecchie, e soprattutto nuove, simbolo di eleganza intramontabile, irrinunciabile; borse e accessori sono tra i più desiderati, amati e copiati al mondo. Chanel reinventata da Lagerfeld è diventata iconica e leggendaria almeno quanto lui.

Il vero lusso? L’intelligenza.

Cristina Di Maggio

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