Kevin Spacey non ha molestato Anthony Rapp nel 1986. Nel processo civile a New York, che vedeva Spacey accusato di molestie sessuali, una giuria ha stabilito che l’attore statunitense Kevin Spacey non fu responsabile per l’aggressione nei confronti dell’attore Anthony Rapp. Quest’ultimo è solo un altro degli attori che hanno accusato Spacey di violenza.
Il verdetto ha messo fine ad uno dei processi che più ha animato il movimento #MeToo. Spacey era stato accusato da Rapp, quando il primo aveva 26 anni e quest’ultimo ne aveva 14. L’accusa era che Spacey fosse saltato addosso a Rapp, durante una festa nel 1986. Spacey ha sempre respinto le accuse. I suoi avvocati avevano accusato Rapp di essersi inventato l’intera vicenda, perché geloso del maggiore successo del loro cliente.
Il caso di Kevin Spacey
Le accuse di Rapp a Spacey risalgono al 2020. Rapp aveva fatto causa a Spacey, accusandolo di violenza, aggressione e di avergli causato intenzionalmente uno stress psicologico. Le accuse di violenza e di stress psicologico erano state respinte dal giudice, mantenendo però l’accusa di aggressione. Differenti sono le ricostruzioni dei fatti di Rapp e Spacey, riguardo a quanto accadde nel 1986. Entrambi hanno affermato di essersi incontrati nell’aprile del 1986 mentre lavoravano a Broadway, e di essersi rivisti una sera di maggio, in un camerino dietro le quinte di uno dei teatri della zona. Con loro c’era un amico di Rapp, 19enne. Spacey ha spiegato che nei suoi confronti provava una certa attrazione, così aveva proposto ad entrambi di andare al ristorante ed in seguito ad un locale.
Secondo la ricostruzione dei fatti, Spacey avrebbe poi invitato Rapp e l’amico nel suo appartamento a Manhattan per mostrar loro la vista e fargli conoscere il suo cane. A detta di Rapp, Spacey lo invitò anche qualche tempo dopo, ad una festa nell’appartamento. Rapp andò a questa festa. Non conoscendo nessuno, decise di chiudersi in una stanza da letto a guardare la televisione. Secondo la versione dei fatti di Rapp, a un certo punto arrivò Spacey apparentemente ubriaco, che lo prese di peso e lo mise sul letto coricandocisi poi sopra.
Spacey-Rapp: I fatti
Spacey durante il processo ha negato queste circostanze. Secondo la sua ricostruzione dei fatti, non ha mai invitato Rapp a una festa, né ha parlato con lui dopo la sera in cui l’aveva invitato a casa con l’amico. Da alcuni documenti mostrati dagli avvocati di Spacey, all’epoca la sua casa era un monolocale, senza una camera da letto vera e propria. Nel corso del processo, Rapp dalla sua testimonianza, aveva detto di aver sentito la necessità di raccontare la propria storia nel 2017, quando erano di stretta attualità le iniziative legate al movimento #MeToo. Aveva raccontato la propria versione dei fatti al sito BuzzFeed News, alla fine di ottobre di cinque anni fa.
L’intenzione di Rapp era quella di spingere Spicey a diffondere un comunicato con il quale gli porgeva delle scuse per la vicenda, dichiarando poi di essere gay. Spacey aveva detto di non essersi dichiarato pubblicamente omosessuale per anni perché traumatizzato dal padre Thomas Fowler, razzista e omofobo. 40 milioni di dollari di risarcimento, chiedeva Rapp. Kevin Spacey era uno degli attori più ricercati di Hollywood, quando è scoppiato lo scandalo delle molestie sulla scia delle accuse a Harvey Weinstein.
Il processo
Durante il processo, Spacey si è pentito di avere diffuso quel comunicato, aggiungendo di ritenere ora che all’epoca non si sarebbe dovuto scusare per qualcosa che non aveva fatto: «Non avrei mai fatto nulla per danneggiare la comunità gay». Dopo le notizie diffuse da Rapp, la carriera dell’attore di enorme successo Spacey, si era bruscamente interrotta. Anche nel Regno Unito l’attore è accusato di violenza sessuale nei confronti di tre uomini. Lo scorso luglio, Spacey si è dichiarato non colpevole e il processo dovrebbe iniziare il prossimo anno.
In conclusione la giuria ha affermato che all’epoca Spacey non ha toccato parti intime di Rapp, il quale aveva presentato le proprie accuse grazie al Child Victims Act. Legge dello stato di New York approvata nel 2019, contenente norme che rendono temporaneamente ammissibili vecchie accuse di molestie, che normalmente non potrebbero essere presentate perché oltre i tempi della prescrizione. Novanta minuti sono stati impiegati dagli undici membri della giuria per emettere il verdetto. L’attore dopo la lettura del verdetto è stato visto uscire in lacrime dall’aula, per poi rientrare subito dopo. A seguito di più di una dozzina di altre accuse di molestie sessuali, Spacey aveva dovuto mettere fine alla sua carriera.
Mariapaola Trombetta
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