Una sorpresa straordinaria capace di far strabuzzare gli occhi: una nevica estiva, una dichiarazione d’amore che non ti aspetti, il regalo sempre sognato che magicamente si materializza dal nulla, una bella notizia che si attendeva trepidamente o una promozione sul posto di lavoro. Per descrivere al meglio questa storia, però, si dovrebbe pensare alla vittoria della lotteria. Perché Aurelio De Laurentiis, Cristiano Giuntoli, Luciano Spalletti e tutto il popolo del Napoli sanno bene che con l’acquisto del georgiano sono cambiati, attualmente, gli orizzonti del presente e del prossimo futuro. Dal nulla. Dopo un calciomercato violentemente osteggiato e criticato dalla totalità della piazza e dall’opinione pubblica nostrana. Come un meraviglioso e fulgido fulmine a ciel sereno, i tifosi partenopei hanno scoperto e si stanno godendo le giocate straordinarie di Khvicha Kvaratskhelia: l’eroe arrivato nell’ombra che sta progressivamente scalando il Vesuvio nel tentativo di costruirsi il suo personalissimo Olimpo.
Khvicha Kvaratskhelia: dalla Georgia ai moti rivoluzionari di Napoli
“Sembra un angelo caduto dal cielo”. Così cantava Nada nella famosa canzone dal titolo Amore disperato. Nessuna delle citazioni che troverete in giro potrebbe descrivere così bene il sentimento che è sbocciato, in pochissimi mesi, tra la piazza di Napoli e Khvicha Kvaratskhelia, calciatore giunto dalla Georgia per nidificare sulla vetta del Vesuvio. Come un dio greco. Prima di diventare immortale, però, il numero settantasette dovrà indossare maschera e mantello tramutandosi nell’eroe capace di riscrivere le sorti di una stagione partita malissimo in sede di calciomercato.
Ogni storia fuori dal comune incomincia, infatti, da un momento buio governato da crisi e caos: a nessuno erano piaciute le manovre estive dei partenopei che avevano perso, quasi, l’ossatura della squadra. Le “scommesse” acquistate sul terreno delle trattative avevano convinto tutti (da Bolzano a Palermo) che i campani avrebbero vissuto un anno di transizione che nessuno, a Napoli, si sarebbe immaginato di vedere. Dal malcontento e dai tumulti è scaturita un’energia fin qui inesauribile che ha portato rapidamente gli azzurri di Luciano Spalletti a cavalcare positivamente questo moto rivoluzionario. Illuminati dal bel gioco, dalla compattezza di squadra, dalla conferma dei “vecchi” e dalla verve dei nuovi acquisti comandati dal generale Kvara. È una Napoli che, alla vigilia di Halloween, fa davvero accapponare la pelle agli avversari.
I numeri pazzeschi del Napoli e del georgiano al suo primo anno in Serie A
Tutti stanno giocando bene. I calciatori del Napoli si stanno muovendo come i perfetti ingranaggi di un motore ruggente e potentissimo che fin qui ha lasciato soltanto le briciole agli avversari. Dodici partite in Serie A e cinque di Champions League hanno certificato la scintillante forza del gruppo di Luciano Spalletti arrivato a conquistare quindici vittorie stagionali (10 in campionato e 5 in Europa) e due pareggi sulle diciassette sfide fin qui disputate. Numeri da urlo che hanno portato i partenopei al primo posto della massima serie e del girone di Champions con una cinquina di affermazioni su altrettante sfide. Sono cinquanta (sì, avete letto bene) le reti fin qui messe a segno dagli azzurri: 30 in A, 20 nel raggruppamento europeo.
Il giostraio principale di questo parco divertimenti a tema calcistico è certamente Khvicha Kvaratskhelia. Arrivato per 10 milioni di euro dalla Dinamo Batumi, il georgiano ha impattato con la realtà italiana nel migliore dei modi triplicando il suo valore. La squadra gira bene, ma KK77 sembra andare addirittura a una velocità superiore: in 16 partite stagionali, infatti, l’attaccante esterno ha messo insieme 8 reti e 10 assist risultando decisivo in undici sfide con un gol o con un passaggio chiave. Il classe 2001 è una macchina da dribbling incontenibile: rapido, tecnico, altruista, affamato, concreto e capace di prendere (quasi) sempre la scelta giusta, il ragazzo di Tbilisi è diventato il terrore delle difese avversarie e il nuovo eroe incontrastato della piazza napoletana che lo paragona, adesso, a un certo Diego Armando Maradona. Paragone scomodo e pesante che, fin qui, non ha tagliato le gambe al 21enne donandogli, anzi, benzina aggiuntiva.
Il futuro è un mistero, ma il presente ci sta raccontando un’epopea clamorosa di un ragazzo giunto dal cielo per riscrivere la recente storia del Napoli. Un passo alla volta, una giocata a partita, il georgiano sta scalando le pareti di sua maestà il Vesuvio nel tentativo di costruire la sua dimore in cima al vulcano dormiente. Come un dio greco, come il più bello dei miracoli di San Gennaro.
ANDREA MARI
(Photo credit copertina – Facebook)
Seguici su Google News