Secondo quanto ha riferito un consigliere dell’ex presidente della Corea del Sud, le voci sulle condizioni di salute di Kim Jong-un di cui si era parlato a fine Aprile sarebbero vere. Il leader nordcoreano, infatti, sarebbe in coma.
Kim Jong-un in coma, i poteri vanno alla sorella
Il Korea Herald (un quotidiano di Seul) riporta sotto i riflettori lo stato di salute del leader della Corea del Nord. Secondo il giornale, Chang Song-min, un collaboratore dell’ex presidente sudcoreano Kim Dae-jung, ha dichiarato:
“Sono convinto che Kim Jong-un sia in coma, ma non è ancora morto: la successione non è stata ancora completata, quindi Kim Yo-jong viene portata alla ribalta perché non ci può essere un vuoto di potere prolungato“.
Kim Yo-jong, infatti, sorella del politico nordcoreano, avrebbe ora assunto alcuni dei poteri del leader: una conferma sulla gravità delle sue condizioni di salute. Infatti, dice ancora Chang Song-min, “nessun leader nordcoreano affiderebbe alcuna delle sue autorità a un’altra persona a meno che non sia troppo malato per governare o non sia stato rimosso con un colpo di Stato”. La giustificazione ufficiale dietro a questo trasferimento di poteri, però, sarebbe quella di “alleviare lo stress” al dittatore. Tra le varie ipotesi sulla sua assenza prolungata dalle apparizioni pubbliche ad Aprile si era parlato di Covid-19 o di un intervento chirurgico al cuore. Ma il leader era poi apparso in pubblico nella giornata del primo Maggio in occasione dell’inaugurazione di una fabbrica di fertilizzanti e aveva messo a tacere tutte le ipotesi circa il suo stato di salute. L’indiscrezione di queste ultime ore non ha ancora avuto riscontri ufficiali.
Francesca Staropoli