Klonoa Phantasy Reverie Series Recensione, sogno o son desto?

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Di Federica Giorgi

Klonoa Phantasy Reverie Series è l’ultima fatica di Bandai Namco, pubblicato lo scorso 8 luglio. Io ho avuto la possibilità di provare la versione Nintendo Switch, parliamone insieme.

Klonoa Phantasy Reverie Series: un ritorno di fiamma

Klonoa Phantasy Reverie Series è la collection che raccoglie le remaster di due capitoli della serie Bandai Namco: Door to Phantomile e Lunatea’s Veil.
I due prodotti originali risalgono rispettivamente al 1997 e al 2001, anche se la remaster del primo titolo citato si basa sul suo remake per Nintendo Wii del 2008.
Phantasy Reverie Series è disponibile per Nintendo Switch, PC, Playstation 4, Xbox One e Series X/S ed è stato realizzato per festeggiare il 25esimo anniversario del franchise di Klonoa.

Klonoa Phantasy Reverie Series: rivivere grandi avventure

Per chi non si fosse mai approcciato alla saga, nei due giochi vestiamo i panni di Klonoa, un viaggiatore dei sogni dalle sembianze di un animale antropomorfo.
Il nostro protagonista si ritroverà presto a dover difendere i mondi dei sogni (in particolare parliamo di Phantomile e Lunatea) dalle minacce che vi incombono.
Riuscirà nelle imprese grazie al suo anello, che è in grado di ospitare uno spirito (nel primo titolo Huepow, nel secondo la sacerdotessa Leorina) e, conseguentemente, di poter sfruttare i nemici a proprio piacimento.
Le trame dei due prodotti ovviamente le conosciamo già, ma trovo ancora molto interessante l’ambientazione nel mondo dei sogni e la figura del dream traveler. Un setting che a mio parere non è invecchiato di una virgola e può essere ancora spunto di intrecci intriganti.

Klonoa Phantasy Reverie Series
Cutscene di Door to Phantomile

Klonoa Phantasy Reverie Series: gameplay intramontabile

I Klonoa sono una serie di platform 3D a scorrimento orizzontale. Indubbiamente ci troviamo di fronte a un genere immortale, che non invecchierà mai e che divertirà sempre gli amanti di questo.
In particolare la saga si basa su una meccanica precisa che riguarda l’anello di cui ho parlato prima. Con quest’ultimo potremo infatti aspirare i nemici e utilizzarli per saltare più in alto o per recuperare oggetti posti in zone non raggiungibili della mappa.
Inoltre è presente anche una componente puzzle, con interruttori da attivare, zone da esplorare in un determinato ordine e nemici da utilizzare in un determinato modo per proseguire nel livello.
Essendo un’edizione remaster, il gameplay non è stato toccato, ma riesce ancora a regalare svariate ore di svago e a essere particolarmente challenging (soprattutto se si cerca di completare i quadri al 100%, raccogliendo tutte le gemme e i pezzi di puzzle sparsi nelle mappe).
In particolare credo che questa remaster riesca ad attrarre una buona fetta di videogiocatori e non solo i conoscitori della saga Bandai Namco.
C’è da aggiungere poi che poterlo giocare in portatilità su Nintendo Switch ha reso il tutto decisamente comodo.

Klonoa Phantasy Reverie Series
Gameplay di Door to Phantomile

Klonoa Phantasy Reverie Series: una veste grafica a tratti pigra

Sappiamo già che spesso il punto centrale delle remaster è di ridare nuova vita al titolo, soprattutto grazie a un rinnovamento dell’aspetto grafico.
Partiamo dal fatto che Lunatea’s Veil a mio parere aveva già un comparto grafico molto buono e che Door to Phantomile ha già come base il remake per Nintendo Wii. Questo ha fatto sì che sotto il punto di vista della veste grafica ci sia stata un po’ di pigrizia.
Mi spiego meglio: sicuramente il tutto è stato limato e lucidato a dovere, ma con le ambientazioni di gioco di questa saga si poteva fare molto di più.
Ci troviamo infatti di fronte a tantissime atmosfere oniriche: giungle, luna park, castelli e cascate. Che non sono state però sfruttate nel modo migliore che la tecnologia di oggi ci offre.
Alcune texture sono ancora da rifinire, qualche ambientazione è rimasta a mio parere troppo vuota. Insomma, si poteva indubbiamente fare di più.
Ciò non toglie che si tratta di una collection comunque piacevole alla vista, che se la gioca molto sul fattore nostalgia (componente che potrebbe anche dar fastidio a molti).
C’è da dire poi che il design non solo della ambientazioni, ma anche del protagonista e dei nemici sono ancora originali e pazzeschi.

Klonoa Phantasy Reverie Series
Cutscene da Lunatea’s Veil

Klonoa Phantasy Reverie Series: ma allora che remaster è?

Credo fermamente che queste remaster non siano nate con l’intenzione di rifare da zero la grafica dei due titoli.
Le intenzioni di Bandai Namco erano probabilmente quelle di dare nuova vita a una delle sue saghe più importanti, dando la possibilità a chi già conosceva Klonoa di rigiocarlo con i mezzi attuali e a chi non lo conosceva di scoprire due dei titoli che hanno fatto la storia non solo di Bandai Namco, ma anche del videogioco stesso.

Klonoa Phantasy Reverie Series: in conclusione

Klonoa Phantasy Reverie Series è decisamente una buona remaster. Nonostante un po’ di pigrizia sotto il punto di vista del comparto grafico, ci troviamo di fronte a un gameplay ancora oggi divertente ma anche difficile. In questo lo aiuta indubbiamente molto il genere platform, che, come ho detto in precedenza, è intramontabile.
Ci troviamo di fronte a una collection che non è rivolta solo agli amanti del genere e della serie videoludica di Bandai Namco, ma anche ai neofiti di quest’ultima.
Sono sicura, infatti, che chi non ha mai toccato questa serie di platform non potrà fare a meno di innamorarsi del nostro dream traveler e dei mondi che esplorerà, esattamente come me ne sono innamorata io anni e anni fa.

Klonoa Phantasy Reverie Series
Una scena di gameplay da Lunatea’s Veil

KLONOA PHANTASY REVERIE SERIES | TESTATO SU NINTENDO SWITCH

PRO
+Comparto artistico sempre originale…
+Gameplay ancora divertente e difficile al punto giusto
+Buono in portatilità
+Fattore nostalgia…

CONTRO:
-… ma grafica un po’ vecchiotta e poco rinnovata
-…che alla lunga può infastidire un certo tipo di videogiocatore

VOTO: 8

Federica Giorgi

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