La città dall’alto è il nuovo disco di Zibba, uscito il 10 novembre per Pioggia Rossa Dischi. Zibba si fa conoscere dal grande pubblico nel 2014 per aver vinto i Premi della Critica al festival di Sanremo 2014 con la canzone “Senza di te”. Tra i vari traguardi da lui raggiunti vi sono anche la: Targa Tenco per il miglior album; il premio Bindi nel 2011 di cui nel 2017 diventa anche direttore artistico; il premio agli On Stage Awards nel 2015. Zibba oltre ad essere un cantautore è anche producer e produttore artistico e ha collaborato e scritto con diversi artisti come: Cristiano De André, Patty Pravo, Mace, Annalisa, Emma, Zero Assoluto, Max Pezzali, Jovanotti, Tiziano Ferro, Wrong On You, Fiorella Mannoia, Alex Britti, Negramaro, Bunna, Niccolò Fabi e tanti altri. Oltre ai suoi lavori musicali si è dedicato alla scrittura e ha pubblicato una raccolta di racconti. Il suo ultimo disco è uscito il 10 novembre e si intitola La città dall’alto: ecco quello che c’è da sapere sul nuovo disco di Zibba.

La città dall’alto: tra musica e letteratura

Zibba con il suo nuovo album decide di arrivare al cuore dell’ascoltatore stringendo un forte legame tra la sua musica e la letteratura. Una letteratura in questo caso surreale. Surreale perché è così che può essere definita la raccolta di racconti da cui prende ispirazione: “Ultimo viene il Corvo” di Italo Calvino. Autore di non facile comprensione e capace di scrivere storie tanto astratte da sembrare inverosimili ma che sono in realtà molto reali. Nella raccolta vi sono diversi racconti e i temi trattati vanno dalla resistenza alla morale e al discernimento tra bene e male. Il legame tra l’album e i racconti si può scorgere già dai titoli. Si dorme come cani è il titolo che preannuncia l’uscita che preannuncia l’uscita del disco e che è preso dall’omonimo racconto. Mentre nella traccia La città dall’alto vi è un elaborato riferimento al racconto della raccolta Ultimo viene un corvo. Ma il legame con la raccolta si può cogliere in ogni traccia.

Le nove tracce del disco si ripropongono di considerare tutti gli aspetti dell’essere umano: l’angoscia che si prova nel accettare una realtà che in tutti i modi si cerca di non vedere in Si dorme come cani. Le radici in cui affondano i sogni in Padrifigli. La paura che si prova prima di fare quel salto nel vuoto, cantata in Nudi. Il significato degli eventi che muta rispetto quando si decide di adottare un nuovo punto di vista in La città dall’alto. La felice riscoperta della solitudine in Alveari. Il terrore di potere essere sostituiti, in Americanidollari. La serenità che si prova nel potersi affidare a qualcuno in Non piangi mai. Anche le due tracce musicali Ste e 223 vogliono regalare senza l’utilizzo delle parole delle emozioni a chi ascolta. Per quanto riguarda la traccia che chiude il disco Zibba, nella rassegna stampa fatta per purrpres dice: “In ogni caso amo chiudere e aprire con brani di collegamento con le vecchie e nuove produzioni.

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Marta Francesca Esposito