Dal 18 gennaio 1919 al 21 gennaio dell’anno successivo si tiene la Conferenza di Parigi. In questa sede i rappresentanti dei paesi vincitori del primo conflitto mondiale, si incontrarono per disegnare il futuro geopolitico dell’Europa e segnare i nuovi equilibri politici con la firma di nuovi trattati di pace.

I protagonisti di questo appuntamento sono i cosiddetti “Big Four“. I quattro grandi: quattro personalità di grande peso nel panorama politico e diplomatico del tempo. Questo gruppo di potere contava: Thomas Woodrow Wilson, presidente degli Stati Uniti; George Clemenceau, presidente del consiglio francese; David Lloyd George, primo ministro del Regno Unito e Vittorio Emanuele Orlando, presidente del consiglio italiano.

Il peso della Conferenza di pace di Parigi sul futuro dell’Europa

Il nuovo volto dell’Europa va costruendosi a colpi di trattati. Ne vengono siglati ben cinque lungo il periodo della Conferenza di pace di Parigi. Tra quelli firmati nel primo anno di trattive figura il Trattato di Saint-Germain che decide sulla suddivisione dell’ormai tramontato impero austro-ungarico. Sempre in , a novembre 1919,si chiude il Trattato di Neuilly che sancisce l’indipendenza della Bulgaria.

Il Trattato di Sèvres tra Alleati e Impero Ottomani segna la cessione di diverse aree dell’impero alle grandi potenze centrali. Il Trattato di Trianon comporta la cessione di territori dell’Ungheria.

Infine, ultimo ma non per importanza, il Trattato di Versailles, che insieme agli altri pose fine alla prima guerra mondiale, ma pose le premesse di quel revanchismo tedesco che avrebbero creato l’humus perfetto per il secondo conflitto mondiale.

Debora Troiani

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