I talebani ordinano la chiusura di parrucchieri e saloni di bellezza per le donne in Afghanistan: “stanno violando nostri diritti più elementari”. Il decreto emanato dal “Ministero della Prevenzione del vizio e della Promozione della virtù” dà ai proprietari dei negozi un mese di tempo, fino al 2 agosto. Un ulteriore provvedimento discriminatorio nei confronti delle donne.
Afghanistan, chiudono parrucchieri e centri di bellezza
Un’altra decisione discriminatoria nei confronti delle donne afghane: dopo la chiusura di palestre, parchi, università, adesso i talebani hanno deciso la chiusura anche dei parrucchieri e dei saloni di bellezza. Il portavoce del “Ministero della prevenzione del vizio e la promozione della virtù”, Mohammad Sidik Akif Mahajar, non ha dato dettagli né motivazioni. Ha solo confermato il contenuto di una lettera che circolava sui social media. I saloni di bellezza erano rimasti aperti, ma le vetrine dei negozi erano state coperte e le immagini delle donne deturpate dalla vernice nera per nascondere i loro volti, in linea con la tradizione islamica che vieta la raffigurazione di esseri viventi. Negli anni successivi all’invasione dell’Afghanistan, guidata dagli Stati Uniti nel 2001, questi luoghi per donne avevano riaperto al pubblico. Almeno fino ad oggi.
L’ingiustizia per le donne
I talebani hanno disposto la chiusura forzata di parrucchieri e saloni di bellezza per le donne in Afghanistan, concedendo un mese di tempo per completare l’ennesima restrizione alle libertà delle donne. “I talebani stanno togliendo alle donne afghane i diritti umani più elementari”, ha dichiarato alla BBC una donna afghana che ha chiesto di mantenere l’anonimato. “Stanno violando i diritti delle donne. Con questa decisione, stanno privando le donne della possibilità di poter servire altre donne. Quando ho sentito la notizia, sono rimasta completamente scioccata”. E ha aggiunto: “sembra che i Talebani non abbiano nessun piano politico se non quello di concentrarsi sul corpo delle donne. Stanno cercando di eliminare le donne ad ogni livello della vita pubblica“.
Il dramma delle libertà delle donne afghane
L’emancipazione femminile delle donne afgane deve fronteggiare ancora più ostacoli di quanti non ne avesse già prima, con diversi divieti in diversi contesti di vita. L’Afghanistan è l’unico paese al mondo dove non è permesso studiare né frequentare le scuole superiori. Alle donne è vietato lavorare fuori casa ad eccezione di alcuni lavori. Non ci sono donne nel governo, né esiste un dicastero dedicato alle problematiche femminili. La maggior parte delle donne che hanno avuto il ruolo di Parlamentari fino al 2021 (prima che l’Afghanistan tornasse nelle mani dei talebani) risiedono attualmente in Grecia. Amnesty International e la commissione internazionale dei giuristi considera di indagare tutto questo come crimini contro l’umanità determinati dalla persecuzione di genere.
Giulia Simonetti
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