Maria Grazia Chiuri celebra le donne con la nuova mostra nella Galerie Dior di Parigi, rappresentano attraverso abiti, istallazioni e collaborazioni con artiste donne il legame tra la moda e il femminismo. La mostra sarà presente in galleria fino al prossimo 13 maggio, non ha un titolo specifico ma è volta a raccontare la storia e l’importanza della donna attraverso il potentissimo linguaggio della moda e dell’abito.

La Galerie Dior, quando nasce e cosa rappresenta

La Galerie Dior nasce a Parigi negli anni ’40 in Rue François, quando lo straordinario Christian Dior apre la sua prima Maison in Avenue Montaigne e rivoluziona il mondo della moda presentando il suo “New look“. Il suo suo stile è estremamente rivoluzionario in quegli anni, il New look infatti segna una svolta negli anni del dopo guerra, dona alla donna una silhouette raffinata, elegante e sofisticata, che si contrappone alle linee rigide e maschili degli anni precedenti, rappresentando il ritorno all’eleganza e all’opulenza. Monsieur Dior rivoluziona la figura della donna, uomo dalla mente brillante e visionaria fuori dagli stereotipi di quegli anni. Riporta in auge il romanticismo nell’abito femminile attraverso l’elegante linea caratterizzata da un punto vita molto stretto e una gonna molto ampia.

La galleria è uno spazio espositivo che ospita mostre e istallazioni temporanee dedicate all’eredità del celebre stilista, il racconto dei suoi abiti e della sua storia. Venne aperta per la prima volta precisamente nel 1946 e divenne per Dior uno spazio espositivo in cui condividere le sue creazioni e la sua visione artistica. Il museo è organizzato in diverse sale espositive che rappresentano la storia della casa di moda dall’inizio fino ad oggi. Le mostre rappresentano gli abiti iconici, gli accessori rivoluzionari dello stilista e le influenze e ispirazioni che hanno scritto i codici del suo stile negli anni ’40. La Galerie è un punto di riferimento per gli appassionati di moda in tutto il mondo, offre l’opportunità di immergersi completamente nella visione artistica e comunicativa meravigliosa di Christian Dior.

La nuova mostra a La Galerie Dior dedicata alle donne, le artiste che collaborano con la maison

La nuova mostra che ospita La Galerie è dedicata alle donne, alla collaborazione tra la moda e il femminismo e al modo di esprimere la potenza femminile attraverso la comunicazione dell’abito. L’istallazione è una rappresentazione del contributo artistico che diverse donne hanno dato a Christian Dior e mostra i legami tra la casa di moda e artiste come Leonor Fini e Niki de Saint Phalle. Il primo spazio è dedicato allo stilista francese e ai suoi primi schizzi e bozzetti, andando avanti una serie di fotografie artistiche di vari look opera dell’artista Katerina Jebb. Un’intera sala è dedicata a Niki de Saint Phalle, artista franco-americana famosa per le sue creazioni femministe, caratterizzate da forme sinuose, colori vivaci e un forte messaggio di emancipazione femminile. In mostra alcune borse “Lady Dior” personalizzate da Mickalene Thomas e Joana Vasconcelos. Parte del museo sono anche le fotografie a grandezza naturale della fotografa giapponese Yuriko Takagi, che nei suoi scatti immortala ballerine in movimento mentre indossano abiti vintage Dior.

L’istallazione più importante è la collaborazione con Elina Chauvet, artista femminista che comincia a presentare le sue opere nel 2009 nelle piazze chiamandole “Red shoes“. La sua arte è frutto di ciò che succede alla sorella, uccisa dal marito in Messico, dove si stima che ogni giorno muoiano 10 donne per mano degli uomini. L’artista decide di rappresentare decine di paia di scarpe rosse nelle piazze pubbliche di tutto il mondo, dando voce a tutte le donne che stanno combattendo e che non ce l’hanno fatta. Un’altra stanza è opera delle arti di Judy Chicago, artista attivista americana conosciuta per il suo contributo al movimento dell’arte femminista negli anni ’70. Una delle sue opere più belle e iconiche “Il pranzo delle dee”, un’istallazione che celebra il potere delle donne nella storia. Judy dedica la sua carriera all’esplorazione di temi legati al genere, alla sessualità e all’identità femminile attraverso l’arte.

Sara Grieco

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