Marina Ovsyannikova, giornalista russa che ha mostrato in diretta TV un cartellone contro l’invasione di Putin in Ucraina, potrebbe essere in carcere. Infatti, la Russia ha varato una legge contro la disinformazione. La pena prevista per questo reato è la reclusione fino a un massimo di 15 anni. L’eventualità di una condanna non ha però spaventato la donna, che ha rincarato la protesta con un video in cui spiega le ragioni per cui la Russia è colpevole.
La giornalista è colpevole di aver detto la verità
Tutti coloro che hanno buon senso, sanno che l’unica colpa della giornalista russa in questione è quella di aver detto la verità. Tuttavia, la pressione della propaganda in Russia è pesante, e sfuggirgli potrebbe essere alquanto difficile. Non bisogna dimenticare che si tratta di uno Stato che ha un’idea delle istituzioni ben diversa dalla nostra, che siamo abituati a protestare a ogni minimo cedimento della libertà. È da anni che il Cremlino cerca di indottrinare il popolo russo attraverso una visione distorta della Storia e della realtà. Adesso che la situazione è sfuggita di mano, si ha bisogno di un’opera di protesta unanime, che possa ribaltare il corso degli eventi, salvando vite umane.
Il gesto di Marina Ovsyannikova si distingue per il coraggio. Il cartellone è stato mostrato sul Canale 1, quello maggiormente seguito dai cittadini russi. Quindi, le parole della giornalista hanno avuto una diffusione non indifferente. In più, la Osyannikova ha registrato anche un video, nel quale si dice pentita di avere fatto propaganda per il Cremlino negli anni in cui ha lavorato a Channel One. In seguito al susseguirsi di questi eventi, la donna è stata prelevata dagli studi televisivi e di lei si sono perse le tracce. È plausibile sospettare che si trovi in carcere.
Michela Foglia
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