“La memoria disegnata. La Shoah nel fumetto italiano”: l’olocausto raccontato dai fumettisti

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

L’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, per celebrare il Giorno della Memoria, il 27 gennaio, presenta “La memoria disegnata. La Shoah nel fumetto italiano”. L’esposizione dei fumettisti vuole raccontare la tragedia dell’olocausto tramite disegni e storie che esprimono tutto il dolore vissuto nei campi di concentramento e negli anni di persecuzione degli ebrei.

I fumettisti raccontano l’olocausto

In occasione del 27 gennaio, Giorno della Memoria, sono molte e tra le più varie, le iniziative proposte per ricordare i dolorosi avvenimenti che hanno segnato il mondo per sempre, e per commemorare le vittime dell’olocausto.
Vengono proposte letture, la visione di film indimenticabili (come Schindler’s List, o Il Pianista), l’ascolto di musiche evocative o di testimonianze toccanti, che ogni anno permettono di ricordare, anche se spesso procurando un senso profondo di tristezza e dolore, ciò che è impossibile da dimenticare.

Anche l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, in occasione di questo giorno, ha voluto presentare dal 17 gennaio al 4 febbraio 2022, il progetto “La memoria disegnata. La Shoah nel fumetto italiano”, una mostra virtuale capace di ritrarre gli avvenimenti raccontati dai fumettisti.
I lavori illustrati ripercorreranno tutta la tragedia vissuta, partendo dall’introduzione delle leggi razziali fasciste, del 1938, passando per le imprese eroiche di Jan Karski e Giorgio Perlasca, che soccorsero migliaia di Ebrei, procurandogli i “certificati di protezione”, firmati da paesi neutrali, e gli consentivano il privilegio di non essere assoggettati alla maggior parte delle leggi anti-ebraiche emanate.
Si entrerà dentro la storia, concludendo con gli strascichi del secondo dopo guerra e le memorie di Primo Levi.

La storia dei fumetti è piena di lavori apprezzati a livello mondiale, che illustrano i ricordi dell’olocausto.
Troviamo per esempio Maus di Art Spiegelman, il primo fumetto in assoluto che narrando la Shoah ha ottenuto nel 1992 il Premio Pulitzer.
Dopo quello di Spiegelman molti fumettisti italiani si sono voluti imbattere nell’impresa di disegnare le tragiche vicende di quegli anni; rendere quindi, attraverso un mezzo capace di dare enorme sollievo e considerato incantevole grazie all’estetica molto curata, l’enorme drammaticità del contesto.

Il percorso inizierà con La Porta di Sion di Walter Chendi, in cui si racconta la diffusione delle leggi razziali.
Successivamente Matteo Mastragostino e Armando Miron Polacco con Perlasca, Marco Sonseri ed Ennio Bufi con Giorgio Perlasca. Un uomo comune; con Cinzia Leone, e con Jan Karski. L’uomo che scoprì l’Olocausto, si narreranno le gesta di Jan Karski e Giorgio Perlasca.
Le illustrazioni daranno poi forma alla storia di Nella Attias, deportata ad Auschwitz a 5 anni, grazie ai disegni di Marta De Vicenzi e Maddalena Stellato.
Infine, la mostra ricorderà Primo Levi grazie all’omonimo fumetto di Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiasci.

Storie drammatiche che devono avere voce perché non vengano ripetute, perché nessuno venga dimenticato, e perché ci sia una sensibilizzazione maggiore attraverso diversi modi di raccontare l’olocausto, ma che alla fine presentano una stessa chiave di lettura.

La mostra virtuale sarà disponibile sulle pagine Facebook e Instagram di IIC Tel Aviv.

Seguici su Metropolitan Magazine: