Vladimir Putin ha dichiarato guerra anche all’informazione e, secondo le voci, l’11 marzo potrebbe avviare la disconnessione web, e bloccare così l’intera Rete in Russia.
Disconnessione web in Russia: cosa comporterebbe
Disconnettersi da Internet equivale ad uscire dal mondo. E la Russia starebbe per farlo o almeno questa è la notizia rilanciata su Twitter sia dal profilo di Nexta tv, sia da un profilo legato ad Anonymous.
Nexta tv ha anche pubblicato due pagine di documenti in russo, dove si spiega che tutti i server e i domini devono essere trasferiti nella zona russa. L’operazione dovrebbe avvenire entro l’11 marzo.
In questi giorni, Mosca aveva già annunciato la chiusura di siti Internet stranieri, come Facebook, e Twitter, isolando i propri cittadini dall’accesso a piattaforme globali.
Il vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov, ha anche chiesto di revocare «in modo temporaneo o permanente» i domini russi. Sembra infatti puntare al vero e proprio isolamento per i russi.
L’idea è stata molto criticata poiché è facilmente intuibile il danno che causerebbe.
Tagliando fuori i cittadini russi dal circuito delle notizie, e lasciandoli solo cpn le notizie che il governo “approva”, non saprebbero dove trovare notizie e narrative diverse da quelle di regime, né come esprimere il proprio dissenso e raccontarci che cosa succede là.
Una nuova rete all’orizzonte
Molto strana, quindi, la richiesta dell’Ucraina. Il governo di Mosca, inoltre, è già da un po’ di tempo che sarebbe al lavoro per «costruire» un Internet sovrano. Ciò significherebbe un web personale ed esclusivo per la Russia, e libero ovviamente da influenze occidentali.
Nel frattempo la lista di siti a cui Mosca ha limitato l’accesso si allunga. Tra questi: Meduza, Svoboda, quello dell’emittente tedesca Deutsche Welle, il sito web in lingua russa fondato dagli Stati Uniti Radio Free Europe/Radio Liberty.
Beatrice D’Uffizi
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