Nella rubrica Passi di danza di questa settimana, viene trattata l’origine della danza jazz, caratterizzata da un insieme di stili diversi e tecniche di danza difficilmente etichettabili.

Danza jazz, una commistione di culture

In origine questo tipo di danza coincideva con una tradizionale danza della comunità Afro-americana, che poi si è sviluppata dando vita alle forme conosciute e diffuse soprattutto negli Stati Uniti a partire dal Novecento. Questo tipo di danza è una commistione di tradizioni coreografiche africane ed europee.

La tradizione della danza jazz

Il termine danza jazz e notoriamente collegato ai cambiamenti culturali e all’evoluzione delle danze sociali e teatrali a partire dagli anni venti, fino a trasformarsi in tempi moderni nell’hip hop e nel funky jazz.

Una danza energica e improvvisata

I principi alla base sono l’energia con cui si eseguono movimenti molto ampi ed espressivi. Inoltre una caratteristica fondante della danza jazz è l’improvvisazione di passi caratterizzati da ritmo e contro ritmo, intervalli di salti, cadute e rialzate, torsioni e rilassamenti del corpo perfettamente coordinati.

L’origine della danza jazz

Questo tipo di ballo stata determinante per la nascita del teatro musicale di Broadway e del genere hollywoodiano del musical. Ma la sua storia ha origini molto più umili. La nascita della danza jazz viene fatta coincidere con l’importazione e il commercio degli schiavi nel Nord America.

La tradizione africana

Inizialmente questo tipo di danza venne osteggiata dai governatori statunitensi, insieme a tutte le altre forme provenienti dalla cultura africana. Le danze che venivano praticate nelle piantagioni erano frutto di tradizioni Africane.

Come si ballava prima

L’attuale danza jazz è quindi una contaminazione di danze africane ed europee, fino a diventare un nuovo tipo di danza. Prima della creazione di questo tipo di danza, ne esistevano diverse altre a seconda delle finalità.
La Calenda era una danza ricreativa, dove una fila di uomini era contrapposta ad una fila di donne. Vi erano poi le danze sacre, che erano basate sulla “possessione” della divinità, che poteva comunicare con i comuni mortali attraverso il danzatore. In alcune occasioni come matrimoni o funerali, le danze imitavano il movimento degli animali. Ma vi erano anche danze competitive, attraverso cui gli schiavi neri si dilettavano a intrattenere i bianchi esibendosi in complicate mosse.

Sonia Faseli

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