
Il Sinodo dei vescovi apre ai laici e quindi anche alle donne. La prossima Assemblea generale, prevista in ottobre in Vaticano, vedrà la partecipazione come membri votanti di almeno il 21% di religiosi e consacrate, laici e laiche di cui la metà dovranno essere donne. Sarà Papa Francesco, che ha voluto questa svolta, a scegliere i nomi da un elenco di 140 persone individuate dalle conferenze episcopali di tutto il mondo.
Papa Francesco: al prossimo Sinodo permetterà il voto anche alle donne
L’annuncio è stato dato dalla Segreteria generale del Sinodo comunicato seguito da spiegazioni dei cardinali Mario Grech, segretario generale, e Jean-Claude Hollerich, relatore generale di questa XVI Assemblea generale. La scelta, spiega il comunicato, «si pone in continuità con la progressiva appropriazione della dimensione sinodale costitutiva della Chiesa e con la conseguente comprensione delle istituzioni attraverso cui essa si esercita». Al posto degli uditori senza diritto di voto ci saranno questi 70 membri non vescovi scelti dal Papa dagli elenchi delle conferenze episcopali in cui si tiene conto «non solo della loro cultura generale e della loro prudenza, ma anche della loro conoscenza, teorica e pratica, oltre alla loro partecipazione a vario titolo nel processo sinodale».
Più nel dettaglio, i membri “non vescovi” vengono nominati dal Papa da un elenco di 140 persone individuate dalle Conferenze episcopali e dall’Assemblea dei Patriarchi delle Chiese Orientali cattoliche (20 per ognuno). In altre parole, ogni assemblea continentale dovrà proporre un elenco di 20 nomi e il Papa tra questi ne sceglierà dieci. Si chiede, come detto, che la metà di questi siano donne e che si valorizzino i giovani: “Perché il nostro mondo è fatto così”, hanno rimarcato i due porporati. Nella scelta si tiene conto di cultura generale, “prudenza”, ma anche conoscenza e partecipazione nel processo sinodale. In quanto membri hanno diritto di voto. Un aspetto importante, anche se Grech si è augurato “che un giorno potremo fare a meno del voto. Il Sinodo è un discernimento, una preghiera, non stiamo dietro ai voti”. Sempre il porporato maltese ha spiegato che ci sarà “un’unica votazione” e non due diverse, una per i vescovi e l’altra per i non vescovi.

Ad avere diritto di voto saranno anche le cinque religiose e i cinque religiosi eletti dalle rispettive organizzazioni di Superiore Generali e Superiori Generali (Uisg per il ramo femminile e Usg per quello maschile). Essi – e questa è l’altra novità sostanziale – prendono il posto dei dieci chierici degli Istituti di vita consacrata previsti in passato. Tutte le elezioni – svolte in plenaria e a scrutinio segreto dai rispettivi Sinodi, Consigli e Conferenze episcopali – devono essere ratificate dal Papa. E finché il Papa non conferma l’elezione, i nomi degli eletti non sono noti al pubblico.
Per cercare di calmare le acque i due cardinali che stanno organizzando il prossimo Sinodo dei Sinodi cercano di gettare acqua sul fuoco. «Non è una rivoluzione: i 70 nuovi membri sono il 21% dell’assemblea, che rimane plenariamente un’assemblea dei vescovi, con una certa partecipazione di non vescovi» hanno precisato i cardinali Mario Grech ed il gesuita Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e relatore generale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, a proposito delle novità introdotte dal Papa nell’assemblea sinodale.
«Spetterà alle assemblee continentali proporre 20 nomi, e il Papa potrà sceglierne 10 di ogni continente e della Conferenza dei patriarchi del Medio Oriente. Sarebbe bene che tra questi 70, la metà siano donne e che ci siano i giovani, affinché la Chiesa sia ben rappresentata». Mario Grech, segretario generale della Segreteria generale del Sinodo ha aggiunto: «La partecipazione dei nuovi membri non soltanto assicura il dialogo che c’è tra la profezia del popolo di Dio e il discernimento dei pastori – la circolarità messa in atto durante tutto il processo sinodale – ma garantisce la memoria: i nuovi membri sono testimoni della memoria, del processo sinodale, dell’itinerario di discernimento iniziato due anni fa»”.
Becquart: «Le donne hanno un ruolo fondamentale da svolgere»
Suor Nathalie Becquart, da sempre attenta ai giovani e al ruolo delle donne nella chiesa, nel gennaio 2020, in un intervento sull’Osservatore romano, scrisse: «Le donne hanno un ruolo fondamentale da svolgere per promuovere, assieme a tanti laici che desiderano far parte di questa chiesa sinodale, pratiche ecclesiali nuove, le cui parole chiave saranno l’ascolto, il servizio per tutti, l’umiltà e la conversazione, la partecipazione e la corresponsabilità».
E a due anni dalla petizione lanciata nel Sinodo in cui si denunciava la discriminazione verso le donne non ammesse a votare, ora, «con la nomina di suor Becquart e la sua possibilità di voto una porta è stata aperta, e vedremo quali altri passi potranno essere compiuti in futuro», ha dichiarato il cardinale Mario Grech, segretario del Sinodo dei Vescovi. Una nuova porta dunque si è aperta in Vaticano. Quanto, lo si scoprirà nel tempo.