La7 ha deciso di sospendere la produzione del programma “Non è l’Arena” che da domenica prossima non sarà in onda. L’annuncio a sorpresa arriva dall’emittente di Urbano Cairo: “La7 ringrazia Massimo Giletti per il lavoro svolto in questi sei anni con passione e dedizione. Massimo Giletti rimane a disposizione dell’Azienda”, si legge nella nota stampa.

La7 annuncia la sospensione immediata di “Non è l’Arena”

Giletti contro Furfaro “Stia attento a quello che dice” e lascia lo studio Immagine dal web

Il talk show, giunto quest’anno alla sesta edizione, aveva debuttato sulla rete diretta da Andrea Salerno nel 2017, dopo la soppressione de “L’Arena“, storico titolo di Rai1 in onda alla domenica pomeriggio, cancellato in extremis dai palinsesti dall’allora direttore generale Mario Orfeo. Non si conoscono i motivi della rottura tra Giletti e La7 ma secondo le indiscrezioni che circolano a La7, sarebbero stati i contatti avuti dal giornalista torinese con la Rai a determinare la rottura con l’emittente di Urbano Cairo.

I rumors che vogliono Giletti a Viale Mazzini si sono ripetuti con cadenza annuale, questa volta con due ipotesi: alla guida di un talk show in prime time su Rai2 o proprio alla domenica sera su Rai3 al posto di Fabio Fazio. Il passaggio di Giletti alla tv pubblica sarebbe in linea con il rinnovamento dei palinsesti che il centrodestra vorrebbe realizzare a partire dalla prossima stagione.

Giletti poche settimane fa aveva annunciato di aver ricevuto nuovamente minacce di morte di stampo mafioso. E da gennaio ha ricominciato a parlare di Cosa Nostra a tambur battente, sull’onda dell’arresto del boss Matteo Messina Denaro. Proprio Giletti, nel 2021, aveva raccolto le rivelazioni-bomba del pentito Salvatore Baiardo, che aveva rivelato le difficili condizioni di salute di Messina Denaro ipotizzando una sua resa ormai prossima. E Baiardo, tornato in studio a Non è l’arena dopo l’arresto del latitante da 30 anni, aveva avvertito Giletti: “Lei sta rischiando molto, a vari livelli”. Il conduttore si è sempre detto deciso ad andare avanti a ogni costo, nonostante le minacce, ma ha sempre mostrato una sostanziale indifferenza nei suoi confronti da parte dei colleghi di rete, che a parte poche eccezioni non si sono mai spesi nel dargli solidarietà pubblica.