Lamberto Bava, “Fantaghirò” e “Demoni” l’Horror italiano

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Di Federica De Candia

Tra i demoni e la fiaba, tra la realtà e l’onirico. Questo è Lamberto Bava quando pensa i suoi film, sia di Fantasy che di Horror.

Lui, regista e sceneggiatore a livello mondiale, ha stregato il pubblico con la serie televisiva “Fantaghirò“; mettendo le ali alla fantasia dei telespettatori, con la stessa leggerezza della protagonista Alessandra Martines, che saltava da un ramo all’altro. Il caschetto più famoso della tv, faceva innamorare con la stessa velocità di una freccia scagliata dal suo arco. Erano gli anni ’90, quando la fiaba di Italo Calvino ispirò questa saga infinita. Lamberto Bava, sapeva bene quanto valeva la sua opera, capace di attirare grandi e bambini. Fu un azzardo ben riuscito, acquistato addirittura da Netflix. Una favola a puntate, richiesta in coro anche dai compagni di asilo del figlio dello stesso regista, che aspettavano con ansia il seguito. Corvi, stregoni, lupi mannari, era la fantasia pura imbevuta di un po’ di paura.

Le fiabe di Bava

Fantaghirò Trailer – di Lamberto Bava- Da YouTube

Lamberto Bava è stato aiuto regista di Dario Argento, nessuno più del genio dei ‘terrori notturni’ poteva influenzarlo, in maniera irreversibile, sul tema Horror. Lo seguì in quella settimana di riprese del sequel di “Suspiria“, nel 1980, dato in pasto ai famelici seguaci con il nome di “Inferno“. Ma Lamberto conosceva già il cinema, lo respirava in famiglia. Suo padre Mario, era grande regista dedito al brivido e agli effetti speciali, e ancor prima suo nonno Eugenio direttore della fotografia, che portò in teatro Aldo Fabrizi. Lo stesso, gli diede uno dei più grandi insegnamenti: “Devi guardare gli attori negli occhi quando giri“.

Intellettuale ma bonario, riflessivo e di compagnia. Per nulla tetro. Chissà se Bava avrebbe voluto fuggire, quando bambino, si ritrovava puntualmente di fronte il buio di scene Horror. Ma l’incanto e l’attrazione del mistero hanno avuto la meglio. Tutti i suoi film, anche solo per il titolo, sono raccapriccianti: ”Macabro”, “A cena col vampiro“, “Una notte al cimitero“, “La casa dell’orco“, “Turno di notte“. “Demoni” è il film cult per eccellenza: tutta la troupe durante le riprese ne era rapita, e a dar prova del successo del thriller, fu la fila e il capannello di ragazzi che aspettavano di entrare in sala alla prima.  

Ogni ‘Bava’ ha la sua paura

Night Shift, Turno di notte- Lamberto Bava- Clip da YouTube 

In realtà, loro che raccontano la paura, che sono maestri nel fiato corto, nascondono loro stessi dei timori più o meno profondi. Bava racconta che suo padre prima di dormire da solo, si chiudeva in camera. E forse guardava pure sotto tutti i letti. Ciascuno dei cineasti del settore panico, con un briciolo d’immaginazione, porta a galla quel senso di angoscia, quella fobia che si annida dentro. Quello di Lamberto Bava è, per fortuna, un Horror con un tocco di Fantasy, che consente una via d’uscita al rigore assoluto della paura da batticuore. E ci sarà sempre una scappatoia per sognare nei suoi film. E un nudo di donna, senza tabù, come quello di Serena Grandi degli anni d’oro, che strizzerà l’occhio al benessere, che ti darà la tranquillità d’esser ancora vivo.

Federica De Candia per MMI e Metropolitan Cinema. Seguici!