Ripartire dopo due sconfitte molto pesanti in grado di minare le certezze di una squadra che all’improvviso ha rifatto amicizia con i fantasmi di qualche mese fa. Questa la missione della Lazio portata a compimento ieri sera contro il Parma lavorando al meglio sui vari aspetti dolenti delle ultime uscite. Vietato parlare di rinascita, mercoledì c’è l’Inter
“A volte si può vincere uno a zero anche a costo di essere meno belli”. Così parlava Lulic nel post di Spal-Lazio con dichiarazioni ribadite anche da Inzaghi. Un appello accolto positivamente dai biancocelesti che contro il Parma passano due a zero senza strafare con un gol per tempo.
I deficit mentali non sono ancora del tutto spariti (Strakosha chiamato alla prodezza appena dopo il vantaggio come contro la Sampdoria), ma alcuni miglioramenti sono evidenti.
Cinismo, capacità di addormentare la partita ed attenzione a risparmiare più energie possibili. Ingredienti che mescolati generano un po’ di noia, ma hanno il sapore dei tre punti.
Errare è umano, perseverare è diabolico
Cluj come Ferrara. La Lazio gioca un buon primo tempo e poi sparisce nella ripresa cedendo il campo agli avversari. Dopo la doppia debacle la gara con il Parma acquisiva molto significati da quello mentale a quello tecnico e tattico.
Sotto il profilo caratteriale il passo in avanti (seppur parziale) è lampante. Anzi, i romani hanno sofferto più nel primo tempo che nella seconda metà di gara dove hanno chiuso la partita prima di giocare con il cronometro. I margini di crescita sono ancora molto ampi: i cali di attenzione della prima frazione con Inglese che sciupa davanti ad un ottimo Strakosha non saranno ammessi contro l’Inter.
Anche le risposte tecnico tattiche sono positive. Il rientro di Luiz Felipe in difesa ha fatto la differenza, mentre in mediana Milinkovic e Luis Alberto hanno fornito una buona prova anche a livello di maturità, mostrando lucidità e bravura nel leggere i momenti della gara, come riconosciuto anche dal tecnico dei ducali D’Aversa nel post gara.
Per quanto riguarda la finalizzazione, vero punto carente di questo inizio di stagione, bisognerà ancora lavorare molto con qualche chance occasione di troppo sciupata nella prima frazione. Nonostante tutto però va sottolineato come Immobile abbia fatto centro alla prima palla toccata su un’ imbeccata di Luis Alberto che sembra a tratti essere tornato quelli dei tempi d’oro.
Una Lazio dalle porte girevoli
Ma se al Paolo Mazza prima ed al Constantin Rădulescu poi i sostituti avevano deluso, ieri sera il montenegrino si è preso la scena siglando il raddoppio riuscendo nel compito di non far rimpiangere Lazzari. Quasi un paradosso, l’unico titolare della scorsa stagione che ha perso posto dopo il mercato estivo entra e fa la differenza.
Il goal di Marusic quasi come una legittimazione del turn over di Inzaghi, ritenuto colpevole, soprattutto in Romania, di aver lasciato fuori qualche big di troppo. Il tour de force della Lazio con 7 gare in 21 giorni obbliga il tecnico piacentino a far ruotare i suoi ragazzi.
Sarà contentissimo Inzaghi che ha reagito invece male alle proteste di Immobile per la sostituzione con Caicedo. Un confronto di poche battute, alleggerito dall’allenatore in conferenza stampa e dal calciatore tramite il proprio profilo Instagram.
Il turn over coinvolge tutti ed in vista della sfida con l’Inter Inzaghi ha promesso che ci saranno altri cambi considerati gli impegni ravvicinati. Altro giro, altra corsa. A chi toccherà stavolta?
Lazio, il primo esame è in arrivo…
Tornare al successo per ricreare entusiasmo e prepararsi al meglio al secondo big match stagionale. Dopo il derby, la Lazio sarà impegnata tra quarantotto ore al Mezza contro l’Inter, capolista della Serie A a punteggio pieno.
Gli uomini di Antonio Conte arrivano all’appuntamento al massimo grazie al successo nel derby di sabato sera. Un test fondamentale per i capitolini che dovranno dimostrare di aver assorbito del tutto il doppio k.o. di qualche giorno fa offrendo una prestazione di livello.
Nel post partita di ieri sia Inzaghi che Luiz Felipe si sono dimostrati fiduciosi verso la trasferta di Milano determinati a mettere in mostra una prova di carattere contro una squadra comunque temibile che può vantare grandi giocatori.
Un crocevia importante. Una risultato positivo o comunque una buona prova potrebbe dimostrare che la riabilitazione dopo Cluj sia quasi completata; al contrario un k.o. rischierebbe di riaprire ferite mai veramente curate.