Una vittoria fondamentale, arrivata in un momento difficilissimo! La Lazio di Simone Inzaghi prova a risollevarsi dalle macerie di questa settimana appena conclusa, che ha visto la brutta sconfitta nel derby capitolino e l’umiliante sconfitta in Europa League contro l’Eintracht Francoforte, e batte la Fiorentina per 1 a 0. Ancora una volta ci pensa Ciro Immobile ad indossare i panni del salvatore, con un gol da vero bomber al 37’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Mai come in questa domenica vincere era un obbligo tassativo, per tirare su il morale di una squadra che sembrava sull’orlo del baratro ma che con questa vittoria ha evitato il sorpasso in classifica della Roma.

Adesso, con la sosta, Simone Inzaghi ha tempo prezioso a disposizione per lavorare sui difetti e soprattutto sulla testa di un gruppo che deve ancora recuperare del tutto l’identità e l’entusiasmo della scorsa stagione, svanito con quella Champios sfumata all’ultima giornata contro l’Inter. La missione principale del mister ora è recuperare, soprattutto, alcuni talenti fondamentali per il gioco della squadra, apparsi ancora lontani dalla forma migliore: Milinkovic e Luis Alberto su tutti.

Luis Alberto (foto dal web)

 

I due giocatori, peraltro, sono stati oggetto di un pesante striscione di contestazione da parte di alcuni tifosi, di cui non verrà riportato qui il contenuto. Uno striscione duro e un po’ ingeneroso, che non fa bene né ai due giocatori né, tantomeno, alla Lazio: è vero che Milinkovic e Luis Alberto non hanno ancora espresso il talento da tutti ammirato lo scorso anno, è vero che in molte occasioni sono apparsi molli, privi di grinta e quasi estranei al gioco, ma di certo non possono essere i capri espiatori della crisi della Lazio, né si può gettare sulle loro spalle tutto il peso della croce. Si, è mancato ai due ragazzi il carattere, la voglia di combattere e dare l’anima in campo, ma questo è stato un problema di tutta la squadra, ad eccezione di Immobile, Acerbi, Lulic, Leiva e Radu (infortunato nelle ultime partite)! Perché allora accusare solo Milinkovic e Luis Alberto, che fino a pochi mesi fa erano in grado, da soli, di risolvere una partita e di togliere le castagne dal fuoco in molte occasioni…

Milinkovic Savic (PHOTO CREDITS: Tutto Sport)

C’è da ricordare che, nonostante alcune prove opache, soprattutto nel derby, Luis Alberto ha comunque regalato alla Lazio tre punti fondamentali contro il Frosinone, in una partita che sulla carta doveva essere abbordabile ma che ha creato non pochi grattacapi, ed è stato decisivo anche contro l’Apollon Limassol.

Milinkovic probabilmente paga lo scotto di essersi aggregato al gruppo in ritardo per via dei mondiali e deve sicuramente recuperare la forma migliore, tuttavia non si può accusarlo di pensare solo ai soldi, dopo che per tutto il calciomercato è stato oggetto delle voci più disparate e dell’attenzione di club di mezza Europa (per stessa ammissione di Lotito): il serbo ha sempre dimostrato, in campo e fuori, di tenere alla maglia, di stare bene con i tifosi e di voler dare il suo contributo. Uno striscione come quello apparso domenica rischia di creare fratture dolorose nell’ambiente laziale e anche dentro lo spogliatoio di cui nessuno, francamente, sente il bisogno in questo momento.

Questa vittoria contro la Fiorentina, ottenuta con carattere anche se molto sofferta, soprattutto nei minuti finali, deve essere il nuovo punto di partenza per la squadra.

Il fatto di non aver preso gol in questa gara, dopo averne subiti sette in due partite, e di aver resistito all’assalto finale dei viola rappresenta comunque una nota positiva, anche se a salvare il risultato ci ha pensato un po’ la fortuna, come in occasione del pasticcio di Wallace nel primo tempo.

Per quanto riguarda i singoli, una menzione speciale meritano Radu e Immobile: il difensore, rientrato dall’infortunio, è stato il solito, indomito guerriero, e la sua assenza si è fatta sentire come mai prima d’ora, anche per l’assenza in rosa di un difensore mancino. La grinta e l’attaccamento alla maglia di Radu dovrebbero essere d’esempio per la squadra e per chiunque voglia insegnare o imparare calcio. Immobile è ormai imprescindibile per questa Lazio, l’uomo in grado di prendere per mano la squadra nei momenti difficili e caricarsela sulle spalle, rispondendo presente a suon di gol ogni volta che si ha bisogno di lui.

Al contrario, Wallace si è reso protagonista dell’ennesima prova negativa, e il suo “orrore” difensivo nel primo tempo, con quel perfetto “assist” fornito a Benassi nell’area di rigore, è solo la punta dell’iceberg di una prestazione da dimenticare. Purtroppo il brasiliano non riesce a garantire quella sicurezza di cui il reparto arretrato ha assolutamente bisogno e, ancora una volta, non ha ripagato la fiducia di Inzaghi nei suoi confronti.

Ora, come una benedizione dal cielo, arriva la sosta e la Lazio ci arriva con la tranquillità di un successo: riuscirà a ripartire nel migliore dei modi?

Gian Battista Mannone