Roma, l’era del “Polpo” è (finalmente) giunta

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Di Andrea Mari

Steven N’Zonzi e la Roma. Storia di un calciatore criticato troppo velocemente dopo un errato disimpegno che permise al Milan di siglare il goal della vittoria al Meazza. La rete di Cutrone, le critiche dilaganti sui social network e quella, solita e fastidiosa, domanda che sorge puntuale su ogni acquisto romanista: “Ma è davvero forte oppure è un altro bidone alla Iturbe?”

“Spero che ritorni presto l’era del cinghiale bianco!” Il maestro Franco Battiato ci scuserà se modifichiamo leggermente un suo componimento in “Spero che arrivi presto l’era del Polpo transalpino!”. L’aspettavamo con ansia e, finalmente, l’era si è palesata nel migliore dei modi. Il possente francese arrivato in estate alla corte di Pallotta, dopo una lunga trattativa con il Siviglia, aveva fatto discutere tutto l’ambiente romano dopo le prime prestazioni incolore: accolto come un top-player al grido “S’annamo a divertì N’Zonzi, N’Zonzi, N’Zonzi”, il transalpino aveva destato stupore (negativo) in virtù delle opache prestazioni sportive che aveva profuso all’interno del rettangolo verde di gioco. Il grave errore che spalancò la via delle rete a Cutrone (imbeccato magistralmente da Higuain) e che decretò la prima sconfitta stagionale dei giallorossi (2-1 per il Milan il finale al Meazza) fu il più tremendo biglietto da visita che l’ex Siviglia potesse presentare ai nuovi tifosi. Era una Roma in crisi, una squadra quasi allo sbando ed il grossolano abbaglio del top-player acquistato da Monchi risultò mortifero per le ambizioni dei capitolini. Nulla di più sbagliato, ovviamente: tralasciando che il campionato è appena cominciato ed i disfattismi preventivi sono da mettere all’indice, N’Zonzi ha smaltito le scorie del Mondiale vinto con la Francia e, progressivamente, si è preso sulle sue maestose spalle la Roma. Come nel mito di Atlante, i giallorossi hanno un titano che sorregge la squadra mettendo in campo tanta quantità e delicata (spesso passa inosservata) qualità. 

N’Zonzi in azione con la maglia della Roma (Foto Fabio Rossi/AS Roma/LaPresse)

Il cambio di modulo attuato da mister Di Francesco, passato dal 4-3-3 al 4-2-3-1, ha accelerato la fioritura autunnale del germoglio francese: collocato davanti la difesa in un centrocampo a due, N’Zonzi riesce ad esprimere tutto il suo enorme potenziale abbinando fisico prorompente e qualità eccelsa. Recupero palla, corsa, passaggi lineari, presa del pallone vacante, stacco di testa tiranneggiante e, adesso, fiuto del goal: le skills del calciatore, come direbbero gli esperti, risultano variegate ed essenziali per il buon funzionamento degli schemi difranceschiani. Le ultime prestazioni del mediano sono da incorniciare: contro Frosinone, Lazio, Viktoria Plzen ed Empoli, il “Polpo” ha sfoderato prove di assoluta qualità risultando determinante in tutti e quattro i match della “riscossa” romanista. L’ultima apparizione al “Castellani” ha certificato l’importanza tattica dell’ex Siviglia anche in zona goal: la zuccata, quasi dittatoriale, del centrocampista ha permesso ai giallorossi di sbloccare un match tignoso e difficile. Una rete che, assieme a quella di Dzeko a fine gara, ha consegnato ai romanisti la quarta vittoria consecutiva (LEGGI LA CRONACA DI EMPOLI-ROMA). Nel segno della continuità, nel segno di N’Zonzi: il campione del mondo in carica è diventato il perno perfetto del centrocampo capitolino, Di Francesco raramente rinuncia al francese che, a poco a poco, sta allungando i suoi tentacoli sulla Roma. Da vero top-player, almeno nel ruolo specifico che ricopre in mezzo al campo. 

Il “Polpo” con la Coppa del Mondo 2018 fra le mani (foto dal web)

I numeri, lo sappiamo, difficilmente riescono a mentire. Andiamo ad analizzare, quindi, le cifre astronomiche che ufficializzano senza mezze misure l’importanza di avere un “Polpo” da lunghi tentacoli sulla linea mediana di centrocampo…

IL POLPO MOTORIZZATO:
In molti, purtroppo, si erano fatti trarre in inganno dalle prime uscite ufficiali di N’Zonzi con la casacca giallorossa: il francese era reduce da un Mondiale (vinto) giocato fino in fondo dopo una massacrante stagione sportiva con il Siviglia. Arrivato in ritardo di condizione e a fine calciomercato, il centrocampista ha dovuto pagare il dazio (scontato) di un periodo d’ambientamento. Dopo la sbornia mondiale, infatti, il numero quarantadue romanista è entrato in forma atletica più tardi rispetto ai nuovi compagni di squadra e si è dovuto calare, studiandoli attentamente, nei nuovi schemi di mister Di Francesco: il ruolo da mezzala nel 4-3-3, lo abbiamo appurato, non si sposa perfettamente con le caratteristiche fisiche del ragazzone ma il nuovo centrocampo a due, disegnato dal mister soprattutto per far convivere il francese e De Rossi, sta esaltando le assolute qualità dell’ex Stoke City.

Non sempre ruba l’occhio, magari, ma il suo apporto è fondamentale per grinta, corsa ed intensità di gioco. Arriviamo ai primi numeri: N’Zonzi è il calciatore che corre di più nella Roma con 11,153 km percorsi ogni partita. Dopo Brozovic, Kessiè e Biglia, è il calciatore che fa più strada in Serie A tra i club più importanti. Sabato sera ha alzato addirittura l’asticella della percorrenza media terminando il match di Empoli con 12,025 km. Il tutto, condito dalla rete che ha avuto il merito di incanalare verso la vittoria la trasferta toscana dei romani. Non solo corsa: N’Zonzi risulta determinante sotto altri punti di vista che rendono fantascientifico il contributo del nuovo acquisto fortemente sponsorizzato da Monchi: al “Castellani” ha recuperato la sfera per 10 volte in situazione di uno contro uno ed ha completato vittoriosamente 52 passaggi su 60 totali. Con De Rossi, forma una coppa d’acciaio nella zona nevralgica del campo supportando ben quattro uomini votati all’attacco: un trequartista, due attaccanti esterni e l’ariete centrale. 

La coppia di ferro della Roma (foto dal web)

LA CRESCITA ESPONENZIALE DELLA ROMA:
Le quattro vittorie consecutive della Roma rappresentano un dato importantissimo che va in controtendenza rispetto al trend malefico di inizio stagione. La via della vittoria è stata spianata attraverso un incremento positivo di tutti i dati che gravitano attorno l’universo capitolino: attualmente, la Roma è la seconda squadra (dietro la Juventus) nella graduatoria delle conclusioni con 112 tentativi, Olsen non è il portiere più impegnato del torneo come ad inizio anno (lo svedese è sceso in settimana posizione) certificando l’attenzione difensiva dei giallorossi e la ferocia nell’imporre il proprio gioco alle compagine avversarie. Nelle quattro vittorie consecutive, infatti, i ragazzi di Di Francesco hanno subito soltanto una rete, propiziata dal grave errore in fase d’impostazione di Fazio, nel derby stravinto 3-1 contro la Lazio. La Roma ha collezionato 12 assist, è la prima squadra in Italia di questa speciale classifica. Numeri in assoluta crescita coltivati, anche, dalla moltitudine di tentacoli del “Polpo” francese che, con la sua importanza tecnico-tattica, sta contribuendo alla rinascita della Roma

ANDREA MARI

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