Settimana da incorniciare per la Lazio, che nella quinta giornata di Serie A si impone nettamente per 4 a 1 sul Genoa dell’ex Ballardini e vola a 9 punti in classifica. Terza vittoria di fila in campionato e soprattutto terza vittoria in soli sette giorni per i ragazzi di Simone Inzaghi, tra Serie A ed Europa League: si è iniziati dal successo di misura al “Castellani” di Empoli, si è continuato con la vittoria europea contro i ciprioti dell’Apollon Limassol e adesso è arrivata questa vittoria contro i liguri.

Un ciclo semplicemente perfetto, arricchito da questi ultimi tre punti che, oltre a scalare la classifica, portano in dote anche quel bel gioco a lungo atteso dai tifosi laziali, mancato nelle gare precedenti: contro il Genoa si è vista finalmente la Lazio della scorsa stagione, capace di dominare il campo fin dal primo minuto, di giocare a memoria e di regalare spettacolo ai propri tifosi. La partita non è mai stata in discussione, neppure quando il Genoa ha provato a riaprirla a inizio ripresa con il gol del momentaneo 2 a 1 firmato dal “solito” Piatek (5 gol in 4 giornate per lui).

Oltre alla vittoria, però, la quinta giornata ha regalato a mister Inzaghi altre belle notizie: innanzitutto la conferma di Felipe Caicedo, coraggiosamente schierato titolare da Inzaghi al posto di Luis Alberto dopo l’ottima prova in Europa League. L’attaccante ecuadoregno, dopo essere stato il migliore in campo giovedì e dopo il pregevole assist di tacco per Luis Alberto, si è ripetuto contro il Genoa e ha ripagato la fiducia dell’allenatore aprendo le marcature e siglando il suo primo gol stagionale. Due partite da incorniciare ed elogiare per un giocatore che in estate sembrava destinato alla partenza e duramente criticato dai tifosi per la sua sterilità sotto porta e soprattutto per quel gol sbagliato contro il Crotone lo scorso campionato.

L’altra grande, bella sorpresa è stata la prestazione del “Sergente” Milinkovic Savic, che all’Olimpico ha sfoderato tutta la sua classe cristallina: anche per il centrocampista è arrivato il primo gol della stagione, che ha spezzato sul nascere le speranze di rimonte dei genoani. Gol a parte, Milinkovic ha regalato una prova superlativa, ha spadroneggiato lungo la trequarti, ha creato gli spazi giusti per gli inserimenti dei compagnie, dulcis in fundo, ha fornito la sponda decisiva per il gol di Caicedo.

Immobile e Milinkovic Savic (PHOTO CREDITS: Informazione.it)

Dopo tre partite a digiuno di gol in Serie A, è tornato prepotentemente anche Ciro Immobile, autore di una doppietta da vero bomber d’area di rigore. L’attaccante di Torre Annunziata, già a segno in Europa League su calcio di rigore, dopo il titolo di capocannoniere della scorsa stagione ha dimostrato di non avere alcuna voglia di lasciare lo “scettro” agli altri.

Perfetta, come sempre, la prova di Lucas Leiva, il “Mister Wolf” della Lazio, capace sempre di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, di sbrogliare situazioni che possono diventare complicate e di leggere in anticipo gli sviluppi del gioco e le intenzioni degli avversari: semplicemente monumentale!

L’unica pecca della partita dei biancocelesti è stato l’errore difensivo di Acerbi che ha portato al gol dei liguri: un “peccato veniale” che può essere perdonato ad una difesa che nelle ultime tre partite di campionato ha subito un solo gol.

Federico Marchetti sotto la Curva Nord (PHOTO CREDITS: lazionews24.com)

Da registrare l’accoglienza affettuosa e commovente riservata dai tifosi di casa al grande ex Federico Marchetti, sia ad inizio ripresa che dopo il triplice fischio dell’arbitro Abisso di Palermo: nonostante l’ultima stagione da fuori rosa, non si possono dimenticare sette anni intensi di Lazio, coronati dallo storico trionfo in finale Coppa Italia contro i rivali di sempre della Roma il 26 maggio 2013. Le lacrime del portiere veneto per il tributo ricevuto restituiscono agli appassionati di calcio la bellezza autentica di questo sport, fatta di emozioni dal sapore antico e romantico e di legami che, una volta nati, sono destinati a non spezzarsi.

Cristian Ledesma con la maglia bandiera e la fascia di capitano (Foto dal web)

A proposito di amarcord, una nota finale merita anche Cristian Daniel Ledesma, leader del centrocampo biancoceleste per ben nove stagioni dal 2006 al 2015 e autentica bandiera della storia ultracentenaria della società: proprio oggi l’ex capitano compie 36 anni. Adesso Ledesma gioca in Serie C nel Pro Piacenza, allenato da un altro ex laziale come Giuliano Giannichedda, che ieri si è imposto per 3 a 1 sul campo dell’Alessandria, ma il legame con la Lazio è ancora vivo e forte, come dimostrano gli attestati d’affetto reciproci e continui tra il giocatore e i tifosi laziali. Un amore per i colori biancocelesti che ricorda un calcio d’altri tempi e una lazialità che si trasmette di padre in figlio, di Ledesma in Ledesma. Tanti auguri di buon compleanno, immenso capitano!

Gian Battista Mannone