Nuove regole, misure e nuovi parametri in arrivo per per le regioni in zona gialla, zona arancione e zona rossa in Italia dal 1 agosto. Ai colori, spiegava ieri il ministro della Salute Roberto Speranza dopo l’approvazione del decreto che modifica i criteri per l’assegnazione alle Regioni di zone e fasce di rischio, sono infatti “connesse misure di contenimento disposte nel corso dei mesi”.
Una regione in zona bianca, quindi, “passerà in zona gialla solo quando il tasso delle terapie intensive supererà il 10% e contemporaneamente il tasso di occupazione dell’area medica supererà il 15%”, spiegava il ministro.
Le stesse regioni – continuava – potranno passare in zona arancione quando il tasso delle terapie intensive supererà il 20% “e contemporaneamente l’area medica supererà il 30%. Si andrà in zona rossa quando le terapie intensive supereranno il 30% e l’area medica andrà oltre il 40%. La ragione di questo cambio è legato al fatto che abbiamo somministrato oltre 63 milioni di dosi, l’aspettativa è che ci possa essere anche una maggiore circolazione virale senza ricadute sulle ospedalizzazioni”, affermava ancora.
Quali regioni rischiano la zona gialla
Sicilia, Sardegna, Lazio e Veneto che nell’ultimo report avevano un’incidenza superiore ai 50 casi settimanali su 100mila abitanti eviteranno il passaggio in zona gialla. Questo perché secondo il nuovo decreto legge anti-Covid del 22 luglio accanto all’incidenza di contagi si considererà il tasso di ospedalizzazione, che finora è basso ovunque.
In base ai nuovi parametri, con un’incidenza tra i 50 e i 150 casi ogni 100mila abitanti può scattare la zona gialla se il tasso di occupazione delle terapie intensive superiore al 10% e dei reparti ospedalieri superiore al 15%. Se questi due valori non vengono superati si può restare in fascia bianca.
Al momento tutte le regioni registrano dati inferiori alla soglia, e anche in quelle con un numero più alto di contagi il tasso di ricoveri fa dormire sonni tranquilli.
Sotto osservazione Sicilia e Calabria dove, nonostante un’incidenza dei contagi bassa, la soglia di occupazione dei letti in terapia intensiva e dei reparti ordinari più alta della media nazionale. Terapie al 3% in entrambe le regioni, reparti ordinari al 5% in Sicilia e al 6% in Calabria. Numeri che quindi consentono di restare in fascia bianca in quanto ben al di sotto delle soglie del 10% e del 15% fissate dal nuovo provvedimento.