Esistono delle parole intraducibili apposite per descrivere l’estate, la natura, e le caratteristiche principali della stagione più divertente e calda dell’anno. Dalla Svezia alla Turchia, passando per la Russia e la Francia, i termini più belli per omaggiare le calde e magiche atmosfere estive.
Le parole intraducibili dell’estate per omaggiare la stagione più attesa dell’anno
L’etimologia della parole estate deriva dal latino aestas, aestatis e precisamente dal verbo aedere: ardere, bruciare. Il termine deriva dal latino aestas mutato da aestus; che, ugualmente al greco aìthos ( αἴθω), significa calore. Il suo significato si rende con “stagione calda”, appunto, o ”calore bruciante”. L’etimologia della parola rappresenta quindi l’idea della calura, un’immagine che rimanda alla canicola propria dei giorni estivi, contraddistinti dalle temperature torride. Tuttavia, esiste un decalogo di parole intraducibili in lingua italiana da utilizzare per riferirsi alle caratteristiche peculiari di questa stagione. In Giappone, per esempio, Asazumi è la frescura piacevole tipica delle mattine d’estate.
In Svezia, invece, Badkruka si riferisce a una persona che si rifiuta di entrare in acqua: arrivare in spiaggia e tuffarsi in mare è spesso un’azione ristoratrice contro la calura estiva, oltre che un momento ludico e divertente; tuttavia, c’è sempre qualcuno che si immerge lentamente per timore che l’acqua sia troppo fredda. In lingua svedese questo termine si utilizza per indicare sia chi ha timore che l’acqua sia troppo fredda sia chi ha paura dell’acqua, in generale.
Dacha, una casa di campagna o una dimora per una villeggiatura estiva: storia etimologica di una parola desueta
In Russia esiste una parola intraducibile per riferirsi a una casa apposita per una villeggiatura estiva. Dacha, infatti, è una delle parole intraducibili per l’estate che indica il luogo abitativo scelto per trascorrere le vacanze estive: una casa di campagna o di villeggiatura estiva. Il nome deriva dal verbo davat (давать, dare): Sembra infatti che Pietro il Grande donasse queste abitazioni ad alcuni ufficiali per premiarli dei loro servigi; questo dono era anche un modo per rendere più popolose le periferie di San Pietroburgo.
La Dacha, però, non è solo una semplice casa: rappresenta un locus amoenus in cui si segue un vero e proprio stile di vita. Si accoglie il ritmo lento e meno oppressivo della vita frenetica di città: qui le famiglie in villeggiatura possono ritrovare una connessione con il mondo naturale coltivando verdure negli orti, lavorando nei campi o nuotando nei fiumi. Lo scrittore russo Anton Čechov scrisse un racconto Dachniki (1855) – I villeggianti – in cui descrive lo scandire della vita estiva in una dimora di campagna.
Juilletistes / Aoûtiens, chi va in vacanza a luglio o agosto
In Francia chi prende le ferie a Luglio o Agosto ha un nome specifico. Coloro i quali andranno in vacanza a luglio si definiscono Juilletistes; chi, invece, preferisce il mese di agosto è denominato Aoûtiens. Di solito i Juilletistes si considerano come i più pigri; pensano di andare in vacanza quando gli altri ancora lavorano per poi tornare in ufficio o in azienda ad agosto, quando il lavoro da fare diminuisce.
Gli Aoûtiens, invece, sono poco originali ma anche, quasi, ”indelicati”; tornano al lavoro a settembre abbronzati, quando gli altri colleghi sono in ufficio già da tempo.
Le parole intraducibili dell’estate, Sommerloch: il periodo estivo in cui non succede mai niente
Il periodo estivo in cui le cose vanno più a rilento, i tedeschi lo chiamano Sommerloch. Questa parola composta si compone di due termini: Sommer (estate) + Loch (buco). Letteralmente, quindi, si rende con ”buco estivo” o ”crisi estiva” per definire o riferirsi al tipico periodo dell’estate in cui non succede nulla e tutto va a rilento, cullato dai ritmi fiacchi dovuti alla canicola. Tutto sembra sospeso, incastonato nella luminosità delle giornate estive, nella calura che si fonde col frinire delle cicale e dei grilli.
Stella Grillo
Ph: PisaToday.it
Foto in copertina: thebookadvisor.it
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