La creatività non si ferma mai, neanche durante il lockdown. Ne è diretto testimone il giovane Riccardo Pirrone, creativo di ormai nota fama grazie alla mediaticità delle sue campagne pubblicitarie, che hanno reso divertente l’impossibile… anche la morte! Pirrone, è infatti l’illuminata mente che guida l’azienda Taffo Funeral Services, esperimento unico nel suo genere di perfetto social media marketing, tanto da scatenare numerose imitazioni sulla rete.
La caccia al Taffo di turno è aperta, ma l’unico e originale è quello che ha sede a Roma, in Via di Porta Medaglia, dalle cui mura – grazie ad efficaci ed esilaranti campagne mediatiche – il brand è uscito per diventare un caso di studio nelle facoltà in cui la comunicazione è pane quotidiano.
La nuova sfida di Riccardo Pirrone
Nell’arco della quarantena, grazie all’attenzione che l’azienda dedica alla società e al modo con cui commenta gli avvenimenti quotidiani, Taffo ha sostenuto l’informazione ufficiale divulgata dal Governo, invitando i propri followers a stare a casa e a prestare attenzione alle norme vigenti, ma soprattutto, ha raccolto fondi per l’Ospedale Spallanzani a cui ha donato 14.000 Euro e si è schierato a favore dei lavoratori dello spettacolo, sostenendo la compagnia teatrale milanese Usine Baug, per cui ha raccolto 5.000 Euro.
Dall’agenzia funebre alla ristorazione,è un attimo per Riccardo, che in occasione delle riaperture e con l’arrivo della Fase 2, ha concentrato le sue attenzioni sulla ristorazione. Cos’avrà scatenato in Pirrone il pensiero che i tanto cari “menu cartacei”, fossero ormai obsoleti? Lo abbiamo immaginato alla sua prima uscita, la sera stessa del 18 maggio, nell’atto di ordinare la prima pizza post pandemia e nel farlo, rendersi conto che il menu tra le mani, altro non era se non un ostacolo alle norme anti contagio.
È nato forse così Leggimenu.it, la web app che in poche ore dal suo varo, ha visto iscriversi oltre un migliaio di ristoratori, pronti a caricare sul web la propria lista di pietanze e a ricevere in cambio un QR code da donare al cliente di turno.
Ho pensato fosse d’aiuto al settore. È un servizio gratuito e lo sarà sempre. Che tu abbia un ristorante, un bar o una pizzeria, Leggimenu trasformerà la tua carta in un menu digitale consultabile dal tuo smartphone»,
Dichiara il creativo.
Lo abbiamo contattato per fargli alcune domande a cui non vediamo l’ora di sentirlo rispondere.
MM: Hai già incontrato Metropolitan Magazine, questa è la tua seconda intervista. Da dove vuoi partire? (Ti lasciamo scegliere). R.P: Vorrei partire con il chiedervi scusa per l’altra intervista.
MM: A che punto è quel famoso primo libro di cui ci hai fatto cenno nella tua prima intervista a MM?
R.P: Il libro dovrebbe uscire il 16 luglio, in piena estate, il mio primo e ultimo libro. E lo presenterò con mascherina e in canotta.
MM: Sai che la gente ti segue? La cosa non ti spaventa ogni tanto?
R.P: Per fortuna non tantissimi, significa che il cattivo gusto non è così diffuso.
MM: Al termine di questa quarantena in cui hai lavorato anche per sostenere il teatro, quale conclusione hai tratto in merito alla questione “spettacolo dal vivo”?
R.P: Che del teatro non frega niente a nessuno e che forse le cose più belle sono quelle meno considerate. Come me che anche essendo romano da 37 anni, ancora non ho visitato il Colosseo.
MM: Sappiamo che in rete ci sono alcuni emulatori del tuo lavoro e di Taffo. Cosa vorresti dirgli?
R.P: Che fanno bene e che hanno gusto, ma non la stessa capacità dei contraffattori cinesi.
MM: Cos’ha Taffo che gli altri non hanno? (Occhio, le bare di lusso non valgono!).
R.P: Taffo Funeral Services è stato il primo e di solito è anche sempre l’ultimo.
MM: Da poco ti sei dato al food con il menu digitale. Hai già ricevuto qualche feedback da qualche ristoratore iscritto a Leggimenu.it?
R.P: Sono tutti molto stupiti di Leggimenu non ci credono che sia gratis e che lo sarà per sempre. I politici e i tronisti di Uomini e Donne ci hanno influenzato così tanto, che ormai non ci fidiamo più di niente e di nessuno, cerchiamo il marcio dappertutto. Siamo arrivati a più di 1200 ristoratori iscritti e il portale cresce ogni giorno. Ho parlato con i ragazzi del WWF per avviare una campagna per un consumo sostenibile da abbinare al sito e quindi sostenere i ristoratori, ma anche la natura. Insomma sono molto contento, anche perché finalmente non parlo di bare, ma di mare.
MM: Cosa accadrà tra 5 anni a Facebook?
R.P: Fra 5 anni FB non esisterà più, ma rimarrà la nostra voglia di consensi e di palcoscenico. Quindi sarà soppiantato da un’altra piattaforma che ci darà quei 15 minuti di celebrità, per poi tornare a pelare le patate in cucina.
MM: Ma tu, tra 5 anni, dove sarai?
R.P: A pelare le patate in cucina.
MM: Lasciaci con una citazione. (Occhio, abbiamo un’ottima indicizzazione in rete).
R.P: Sui social non facciamo pubblicità, facciamo spettacolo. Indicizzatela perché è mia!
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