Proteste in Libano contro il lockdown, incendiata la sede del Comune di Tripoli

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Di Redazione Metropolitan

Quarta notte consecutiva di scontri e proteste a Tripoli, nel nord del Libano. Centinaia di giovani hanno protestato contro la mancanza di sostegni governativi a fronte di una grave crisi economica aggravata dall’emergenza Covid-19.

Libano, in fiamme la sede del Comune di Tripoli

I manifestanti hanno dato alle fiamme la sede del Comune di Tripoli e chiesto al governo maggiori aiuti statali per fronteggiare la crisi dilagante. Riad Yamaq, sindaco di Tripoli ha dichiarato che non ci sono stati feriti tra impiegati e funzionari comunali. Yamaq ha poi definito l’incendio come “un atto vile, che va contro i principi della mobilitazione anti-governativa”. 

Proteste a Tripoli, scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti

In questi giorni i manifestanti hanno più volte provato a entrare all’interno della sede del Comune. I contestatori hanno lanciato ordigni contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con gas lacrimogeni, idranti e proiettili di gomma. Secondo testimoni e media locali, la polizia avrebbe iniziato a sparare dei proiettili veri contro i manifestanti quando questi hanno tentato di entrare nell’edificio.

A Tripoli, a causa degli scontri tra le forze di sicurezza e i manifestanti, si sono registrati più di 200 feriti e un morto. La vittima è un uomo di trent’anni, che è stato raggiunto da un proiettile durante le proteste.

Libano, ospedali al collasso e contagi in salita

Le misure anti-Covid che hanno fatto infuriare i manifestanti sono state prese a causa della disastrosa situazione in cui versano i nosocomi libanesi. Gli ospedali sono da giorni al collasso e la curva dei contagi continua a salire. In Libano le morti causate dal Covid-19 sono più di 2.600, i positivi sono più di 290mila, numeri altissimi per una nazione che conta meno di 7 milioni di abitanti. Per gli esperti, inoltre, il dato dei contagi sarebbe sottostimato.

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