Virgil Abloh firma la collezione per Louis Vuitton

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Di Redazione Metropolitan

Virgil Abloh firma la sua collezione dedicata al prossimo autunno-inverno per Louis Vuitton. Grazie alla performance artistica multi-disciplinare lancia un messaggio umanitario contro la superficialità. Artisti, scrittori, vagabondi, venditori, studenti; tutte persone che svolgono un ruolo normale nella realtà di tutti i giorni.

Sono proprio queste figure che il Direttore Artistico Virgil Abloh, ha usato per scardinare gli archetipi e le presunzioni sociali del panorama culturale, di genere e sessuale. Un nuovo modo per vivere e vedere la moda, che, grazie alla sua potenza, diventa lo strumento per cambiare questi preconcetti. Da cosa derivano questi pregiudizi? Giudicare dall’abito.

In tutti i capi e gli accessori, i motivi e le tecniche giocano sui temi dell’illusione, replicando il familiare attraverso le lenti ingannevoli del trompe l’oeil, del filtrage e del ri-appropriarsi del normale attraverso l’elevazione estrema. Virgil Abloh ha invitato l’artista concettuale Lawrence Weiner a costruire una serie di aforismi legati alla collezione: “puoi raccontare un libro dalla copertina”, “lo stesso posto allo stesso momento”, “(da qualche parte)”. Durante i 15 minuti di fashion Show, Abloh vuole far passare il messaggio delle pari opportunità e uguale libertà per tutte le razze, generi e sessualità.

Collezione autunno inverno by Virgil Abloh – Credits: Louis Vuitton

Virgil Abloh trasforma la sfilata di Louis Vuitton in “Stranger in the Village”

La sfilata è tematicamente inspirata dal saggio del 1953 di James Baldwin “Stranger in the Village”. Qui, Baldwin, traccia un parallelismo tra la sua esperienza come uomo afroamericano in un villaggio svizzero e la sua vita in America. Descrivendo di come ci si sente a essere un artista nero in un mondo d’arte creato da una prospettiva europea bianca. Racconta l’esperienza di essere riconosciuti e considerati diversi, incomprensibili, anche alieni.

Un fil rouge che Abloh ripropone nella sua sfilata che, per l’appunto, inizia su una collina innevata in Svizzera. Immortalando il rapper Saul Williams mentre indossa un completo dalle silhouette New Romantic insieme a uno dei pezzi di punta della stagione: un bauletto con monogramma cromato. Una performance artistica multi-disciplinare espressa in tre atti attraverso poesia, danza e musica, catturata tra le montagne svizzere iniziali e Parigi.

Tessuti innovativi e color verde menta

Il verde menta diventa il colore di spicco della collezione che include anche le nuove interpretazioni dei classici della maison come lo zaino Christopher che ora è disponibile in pelle Epi. Un classico senza tempo che unisce eleganza moderna e lusso. Spicca l’utilizzo di materiali insoliti, come la plastica, o con sovrapposizioni particolare come gli stivali rossi in stile cowboy con le punte in metallo o gli immancabili cappelli fedora.  Non è passato inosservato l’utilizzo del panno kente, un tessuto originario ghanese di Virgil Abloh, declinato in tartan.

Cos’è cambiato da quel 1953? Virgil Abolh ci invita a riflettere su una condizione oggi più che mai attuale. Una realtà scandita da pregiudizi, muri innalzati per dividere le etnie, disuguaglianze di genere, di razza e ricerca di pari opportunità. “Cosa vuoi essere da grande? Tutto quello che vogliamo” sembra dirci Abloh.

Annalisa Pomponio

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