Ligabue torna negli stadi, dopo il lancio del suo docu-film “Luciano Ligabue: 30 anni in un giorno”. Il cantante chiude le date estive 2023, che lo hanno visto coinvolto nel concerto a CampovoloItalia Loves Romagna” dove il ricavato è stato donato alla causa Alluvione, che lo scorso maggio, ha distrutto il territorio e la popolazione romagnola. Si ferma a Roma, con l’unica data, allo Stadio Olimpico, tra palco e realtà, fa sognare i fan, con la promessa di ritornare con un nuovo tour, che partirà a Ottobre 2023, all’Arena di Verona. “Ligabue, dedicato a noi, Indoor Tour”, i biglietti sono già disponibili su TicketOne. Il rock italiano, ha incendiato l’Olimpico, Ligabue fa ballare ed emozionare ancora una volta.

Luciano Ligabue, il gladiatore del rock italiano conquista lo Stadio Olimpico di Roma

Ligabue, Stadio Olimpico ph@pinterest
Ligabue, Stadio Olimpico ph@pinterest

Niente di simile ai “Doors” o ai “Pink Floyd”. Quando si parla di rock, ci vengono in mente questi nomi, le band più celebri che rappresentano il genere musicale. Non siamo in America, e neanche in Inghilterra. Siamo a Roma, la città che non dorme mai, e che proprio negli ultimi giorni ha ospitato numerosi artisti, da quelli Italiani, come Ultimo, fino a quelli internazionali, dai One Republic all’ America Latina con Maluma.

Un’estate romana che si accende, grazie alla musica e al suo calore, dai generi più pop a quelli più romantici. Fino al rock, quello che ha caratterizzato la storia italiana dagli anni ‘90, con gli esponenti di maggior successo, come ad esempio; Vasco Rossi e Luciano Ligabue, che si è esibito proprio ieri nella città eterna. Ha incantato, fatto ballare ed emozionare i fan presenti, regalando quel sogno italiano che sà un po’ di nostalgia degli anni 2000. Tra vecchi successi e nuove canzoni, Ligabue sà come accontentare i suoi spettatori, qualche assolo di chitarra, bassi travolgenti e una voce che fa vibrare tutto lo stadio.

Dal concerto per l’Emilia Romagna all’ Olimpico

Dal sostegno dell’ artista, alla sua regione natale, l’Emilia Romagna, con la partecipazione al concertone “Italia Loves Romagna”, insieme agli artisti Blanco, Laura Pausini, Elisa, Zucchero e Max Pezzali (e molti altri). Fino alla serata di ieri all’Olimpico, che chiude per il momento i suoi live estivi. Con la promessa per i fan di un nuovo esilarante tour, “Indoor Tour” che partirà ad Ottobre e lo terrà impegnato fino a fine Novembre con l’ultima data a Messina. Un amore incondizionato, quello tra Ligabue e i suoi fan. Un’artista che ha segnato un’intera generazione, tra rock e qualche nota romantica, come il singolo “Certe Notti”, quel suo modo di descrivere e interpretare la notte, tra serate al bar, il celebre “Bar Mario”, con gli amici e la donna, tra sesso e rock n’ roll.

Una notte, tra sogno e realtà, quella all’Olimpico regalata da Ligabue

Un live che ha fatto breccia nei cuori di molti, tra chi ha rivissuto tramite le sue canzoni momenti belli della loro vita, tra l’adolescenza e le prime cotte amorose, o chi semplicemente vi ritrova un pezzo di storia della musica italiana, che non muore mai, poiché destinato per sempre a rimanere un Happy Hour. Tra i successi più amati, come “Piccola stella senza cielo” e “Il sale della terra”, una canzone ancora oggi molto attuale, uno schiaffo morale al potere e alla sete incondizionata di possedere ad ogni costo. Non si parla solo di una crisi economica o ambientale, ma sociale e di comportamento. Un elenco di cose negative nel quale ognuno può rivedere se stesso o gli altri. Un invito a non rimanere fermi, in posa davanti ad un flash, mentre tutto ciò accade davanti ai nostri occhi.

Siamo la risata, dentro il tunnel degli errori. Siamo la promessa che non costa niente.

Un pezzo rock musicalmente parlando, piuttosto muscolare, in minore e con alcuni elementi di elettronica. L’ artista definisce l’essere umano, come “Sale della Terra”. Il sale, usato in passato per rendere sterile il terreno, è quindi simbolo dell’inaridimento della società in cui viviamo, dell’arroganza di coloro che nel “tunnel degli errori” non fanno altro che nascondersi dietro falsi sorrisi, freddezza e facili rimedi. Un paradigma di una società filtrata dietro a migliaia di schermi.

Dagli OroZero ad un futuro destinato a brillare

Tutto nasce all’alba del ‘86, un piccolo gruppo amatoriale gli “OroZero” si fanno strada nel panorama musicale italiano con qualche brano rock. Dal “Bar Mario”, fino al Festival Bar, Ligabue cambia vari gruppi fino ad affermarsi come solista col pezzo “Balliamo sul mondo” con cui partecipa al Festivalbar del 1990. Poi un successo dopo l’altro, fino alla crisi musicale che lo vede coinvolto tra il 1993-1994.

La svolta nella carriera di Luciano Ligabue arriva nel 1995, con la pubblicazione di “Buon compleanno Elvis”, il disco che renderà popolare il cantante emiliano nel panorama musicale. Il resto lo conoscete già, una leggenda vivente della musica italiana, che si è fatto strada con poco, una chitarra e quattro amici con la stessa passione. Quegli amici che porta con sè anche allo Stadio Olimpico, e che nel bene e nel male ci sono sempre stati e hanno creduto fino in fondo nel miracolo di Luciano Ligabue.

Ligabue, conquista per l’ennesima volta Roma

Una musica che unisce, uno stile inconfondibile, legato alle radici del rock. Un testo che diventa poesia e la magia degli accordi che incantano, fanno ballare e piangere migliaia di persone presenti ieri, allo Stadio Olimpico. La famosa canzone di successo “Marlon Brando è sempre lui” e “Il mio pensiero”, rianimano i vecchi ricordi e la nostalgia dei famosi anni 2000. Le più recenti “Tu sei lei” e l’inedito “Riderai”, da poco uscita in tutte le piattaforme streaming. Un live che si conclude con il brano “Urlando contro il cielo”, una carica di energia allo stato puro, che libera le voci e innalza un coro degno di uno stadio. Tra sorrisi e lacrime, Ligabue non delude mai e il tempo neanche lontanamente scheggia la sua musica. Il suo rock non muore mai e la sua musica rimane una piccola stella senza cielo.

Irene Marri

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