“L’impiegato”, “Fusse la prima volta” del ragionier Manfredi stasera in tv

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Di Federica De Candia

Ogni notte, dopo aver letto qualche Giallo Mondadori, un romanzo d’avventura a buon mercato, si addormenta e sogna. Non è più Nando dell’Istituto Romano dei Beni Immobiliari che ascolta le lamentele degli inquilini, riscuotere le pigioni, e invia lettere di sfratto, ma è uno scrittore noto che vive in una splendida villa sul mare. Fra Pellerossa che servono zuppe di tartaughe, avorio e arabeschi orientali alle pareti. “Svejete!”, è il richiamo che lo costringe a lasciare l’inverosimile mondo. “L’impiegato“, stasera in tv Nino Manfredi e il suo regno: una scrivania si scartoffie, il letto per fantasticare, e il gatto Romoletto.

Nando stasera ce porti pure a noi a teatro?” “Non siete ancora maturi per Shakespeare” “Se vede che ce so ‘e donne nude“. Quasi quarantenne, ciociaro e scapolo, Nando Guida (Nino Manfredi), divide l’appartamento con una sorella nubile Lisetta (Anna Campori). “Beato te Romole’ che poi dormi’ quanto te pare..”. Frustrato dalla vita d’ufficio, si alza, si lava la faccia in cucina, si mette giacca e camicia sul pigiama:”Che vergogna se ti scoprono!”, “Fusse la prima volta“. Conosce a memoria le indicazioni da fornire allo sportello: “Fitto Arretrato, piano superiore!“, o mentre gestisce più ruoli, “Il collega ha avuto la fortuna di ammalarsi e io lo sostituisco”. E sopporta le sbeffeggiature di chi guarda dall’esterno: “A scienziati..Ma che ce farete co’ ‘e giacche, sì consumate solo il fonno dei pantaloni?”. La monotonia del lavoro viene interrotta quando da Milano arriva l’ispettrice, la dottoressa Jacobetti (Eleonora Rossi Drago), per collaudare nuove modalità lavorative d’ispirazione americana. Rottura di corbelli, sintetizza Nando. Una ventata anglosassone nell’ambiente impiegatizio amatriciano romano. “Bisogna dimenticare la camicia a mezze maniche!”

L’impiegato, antenato di Fantozzi

Non ha il telecomando come Fantozzi per combattere la noia. Ma sul comodino giace “Morte a Las Vegas“. Colpa di questo volumetto da edicola, se Nando si è innamorato, nel sonno, di Joan (Anna Maria Ferrero), ex ballerina di un night, che fugge dal gangster americano (Pietro De Vico). E teme nelle sue notti movimentate, l’Ispettore Rock (Cesare Polacco), famoso in quel periodo per i Carosello della brillantina Linetti. Ma la dispotica direttrice diventerà presto l’oggetto dei sogni e dell’amore de “L’impiegato“. Il film stasera in tv è del 1960, diretto da Gianni Puccini. È Gian Luigi Rondi su ‘Il Tempo‘, che ne fa una critica delicata: «Il film respira sempre un’atmosfera così rarefatta da essere in taluni momenti persino sofisticato: i dialoghi sono brillanti ed intelligenti, la satira è acuminata e sottile, i personaggi hanno quasi tutti una precisa gustosa e singolare dimensione umana. Nino Manfredi, felicemente ci dimostra con quanto equilibrio si possa fare la commedia ..»

Gino Cervi, padre del produttore del film Tonino Cervi, appare nei panni del Re Lear durante la scena al teatro nella quale Nando incontra per la prima volta la Jacobetti. Piccole parti per Polidor (il cavalier Zuppi) e Luciano Bonanni (l’ubriacone Romoletto). Andrea Checchi, è Francesco, vedovo con due figli a carico, collega e amico di Nando, nonché amante segreto di sua sorella. Tra gli asceneggiatori del film, vagamente ispirato a “Sogni proibiti” di Norman McLeod (1947), c’è anche un giovane Elio Petri. Le musiche sono composte da Piero Piccioni, con Lydia MacDonald nei vocalizzi e il canto. Gli ambienti, la ricostruzione fedele e dettagliata di uno stile di vita, sono davvero lodevoli. Il bar dove l’ispettrice è solita cenare (trovato in Via Machiavelli a Roma), è l’emblematico scenario dell’Italia anni ’50 del boom economico, tra le bottiglie di latte, e i giornali appesi, e le prime insegne a neon Martini e Coca cola. Tra gli altri autori Tommaso Chiaretti e lo stesso Nino Manfredi.

Nino un sogno a prima sera

Il ‘ragionier Nando’ balla col gatto prima di addormentarsi, ed ha già l’anteprima di quello che sognerà: caviale, champagne per due sulla Torre Eiffel. Ironico, sagace, il suo Nando vestito color Avana da safari in Africa: il maculato e la cartuccera per cinta. La villa in California, che abita in sogno, è in realtà uno degli edifici dell’Hotel Punta Rossa, situato in Via delle Batterie 37 a San Felice Circeo (Latina). L’impiegato” rappresenta il primo ruolo da protagonista per Nino Manfredi, che nello stesso anno interpretò il meccanico Ugo Nardi “Piede Amaro“, quello di “Dateme chiacchiera, sennò m’addormo”, nell’”Audace colpo dei soliti ignoti” di Nanni Loy. Una satira, nel film di stasera, che ha anticipato, con qualche nuvola sulla testa di meno, ‘la canottiera’, e l’ansia da “Sveglia e caffè, barba e bidè” di un altro noto ragioniere. Simboli dell’italiano medio, e della vessazione della società che si può superare con una risata. E un sogno.

Federica De Candia per Metropolitan magazine