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L’intervista a Retake Roma: “Riqualifichiamo collettivamente luoghi per compattare il tessuto sociale di chi torna a viverli”

Retake Roma è la più diffusa realtà associativa impegnata attivamente nella cura dei beni comuni. È un movimento spontaneo di cittadini, no-profit e apartitico, che promuove la bellezza, la vivibilità e la rigenerazione urbana di Roma, incoraggiando la diffusione del senso civico e la responsabilità di ogni cittadino nel contribuire alla crescita civile ed economica della città di Roma. Operiamo tramite un insieme di eventi di mobilitazione civica, progetti educativi e collaborazioni pubblico-privati, coinvolgendo nel rispetto e nella tutela della città tutte le componenti del contesto sociale, nella cornice del principio di sussidiarietà orizzontale.

L’intervista a Daria Brancatisano di Retake Roma

Si definiscono così: ma c’è molto di più. Ho parlato con Daria Brancatisano, socia di Retake Roma.

Come definiresti il progetto di Retake?

Daria: Retake nasce nel 2019 a Roma – per intuizione di Rebecca Spitzmiller, una cittadina americana – come movimento spontaneo ed apartitico di Cittadini volontari impegnati da subito nella cura dei Beni comuni e nell’ottobre del 2021 diventa una Fondazione nazionale che ha affiliato al suo modello civico altre 43 città

Chi ha sostenuto in primo luogo questo progetto?

Daria: Il progetto si è inizialmente autofinanziato, contando sulle persone che ancora credono nell’impegno comune e nel sano senso civico. Oggi è sostenuto da sponsor aziendali, campagne di fundraising, donazioni spontanee, vincite di bandi.

Quali sono le problematiche che riscontrate più di frequente?

Daria: Le problematiche che riscontriamo sono delle più svariate, dai disservizi amministrativi, alla maleducazione diffusa dei Cittadini, al disinteresse alla cosa pubblica, all’inefficienza nella gestione dei rifiuti, all’invasività dei commercianti ambulanti, alle affissioni abusive, all’imperare dei traslocatori abusivi che determinano il più dell’abbandono dei rifiuti anomali/ingombranti.

A tutto ciò si aggiunge lo scarso controllo del territorio, l’insufficienza delle foto-trappole, l’impunità dei writer che stanno devastando la Città di Roma, la latitanza della Sovrintendenza, la malamovida, la non applicazione del Regolamento di Polizia urbana, il disservizio della gestione delle utenze non domestiche, la cattiva gestione del diserbo a livello municipale, l’insufficiente pulizia delle aree Verdi. Insomma, ne potremmo parlare per ore. Abbiamo rappresentato ogni aspetto di questo complesso quadro al Sindaco Gualtieri in un documento molto articolato ed approfondito nel quale abbiamo dato evidenza di quanto ci aspettiamo dalle Istituzioni e quanto siamo disposti a continuare a fare noi.

Quali pensi possano essere le soluzioni politiche adatte per lo stato della città di Roma?

Daria: Roma dovrebbe presentare un ordinamento autonomo per rafforzarsi all’interno di progetti strutturati/li.

Raccontaci di qualche progetto Retake particolarmente riuscito

Daria: Retake, forte dei suoi 80 gruppi di quartiere, è impegnata in progetti di formazione nelle Scuole (Retake Scuole), in interventi condivisi in maniera continuativa con fasce fragili della popolazione grazie al suo format Retake solidale per il sociale, in team building aziendali e grandi eventi a beneficio di strade, parchi, piazze, in proposte di natura culturali e di sensibilità ecologica: solo a Roma i Cittadini che aderiscono a Retake portano avanti oltre un migliaio di eventi all’anno, per non dire di quelli che fanno giornalmente a titolo individuale. Per un retaker ogni zona della Città gli appartiene perché la sente come casa propria e per questo se ne prende cura, per sé stesso e per la collettività, il vero obiettivo è quello di riqualificare collettivamente luoghi per compattare il tessuto sociale di chi torna a viverli.

Cosa ti auguri per il futuro?

Daria: Di stringere numerosi Patti di Collaborazione tra Istituzioni e Cittadinanza attiva

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