Il 6 dicembre del 1959 fu inaugurato la stadio del Sole, nella zona di Fuorigrotta, nella gara di campionato Napoli-Juventus, vinta 2-1 dagli azzurri. Ripercorriamo la storia del principale impianto della città di Napoli.
Lo Stadio San Paolo nacque con come stadio del Sole grazie al progetto dell’architetto Carlo Crocchia, commissionatogli dall’amministrazione comunale. Nel 1963 prese la denominazione attuale, in onore della tradizione secondo la quale San Paolo arrivò in Italia proprio nella zona dove oggi sorge il quartiere Fuorigrotta.
Il progetto iniziale prevedeva un solo anello, l’attuale anello superiore, ma ne fu aggiunto uno inferiore, che portò la capienza a circa 88000 spettatori in piedi.
Il travertino è il materiale con cui sono state costruite le tribune, e il campo da calcio fu circondato da una pista di atletica leggera composta da 6 corsie (oggi 8).
In occasione dei campionati europei del 1980 e dei campionati del mondo di Italia 90, lo stadio San Paolo fu oggetto di lavori di ristrutturazione; nello specifico l’ingegner Luigi Corradi introdusse la tribuna stampa e costruì la copertura dell’impianto.
L’effetto Maradona sullo stadio San Paolo
A metà anni 80 il Napoli si fece grande. Corrado Ferlaino, allora presidente del club azzurro, acquistò dal Barcellona Diego Armando Maradona, forse il più grande calciatore di tutti i tempi. Il Napoli impazzì per le sue giocate e tutta la serie A impazzì dietro al più grande fenomeno che il calcio abbia mai visto. Anche la città di Napoli uscì fuori di testa per il “pide de oro”, la richiesta dei tagliandi per accedere allo stadio di Fuorigrotta crebbe in maniera esponenziale e la società decise di ampliare le tribune.
I lavori cominciarono intorno al 1988, concludendosi in occasione dei Mondiali ospitati dall’Italia nel 1990. Fu aggiunto un terzo anello, direttamente collegato alla struttura di sostegno della copertura; ma questo anello ebbe vita relativamente breve.
La grande passione dei tifosi partenopei durante le esultanze per un gol, portarono non pochi problemi all’intero impianto. E non solo. A causa delle forti vibrazioni provocate dagli spettatori, le oscillazioni si propagavano lungo i piloni di sostegno della copertura, finendo sui caseggiati limitrofi alla zona dello stadio. Il terzo anello fu chiuso e la capienza de posti a sedere scese a circa 77000 unità.
Il volto nuovo dello stadio San Paolo
Dal 2010 l’amministrazione comunale e la società Napoli si sono impegnati con interventi di ristrutturazione del maggior impianto del capoluogo campano, il 3° in Italia per capienza di spettatori. I lavori più recenti sono quelli avvenuti nell’estate 2019, quando Napoli ospitò le Universiadi estive. Nuovi spogliatoi, nuovo impianto di illuminazione e audio, nuovo manto erboso, rifacimento della pista di atletica, sostituzione dei vecchi seggiolini con altri più nuovi e moderni, oltre all’inserimento di due maxi schermi, sono alcuni dei lavori svolti sulla struttura.
Le partite allo stadio San Paolo
Il 15 dicembre 1974 fu giocato un Napoli-Juventus di fronte a 90000 spettatori; il match fu interrotto per motivi di ordine pubblico, il risultato fu poi omologato e ancora quella rimane la sfida di Serie A con maggior pubblico. Anche la nazionale italiana di calcio ha giocato in diverse occasioni allo stadio San Paolo. La prima volta il 6 gennaio del 1960, quando gli azzurri sconfissero 3-0 la Svizzera.
Il 22 novembre 1969 fu stabilito un nuovo record di affluenza. Nel match giocato e vinto 3-0 contro la Germania Est, valido per le qualificazioni ai Mondiali del 1970, furono registrati 91000 spettatori. Record ancora da battere.