L’origine del Merengue, dalla schiavitu alle sale da ballo

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Di Sonia Faseli

Nella rubrica settimanale Passi di danza tratteremo del Merengue, un ballo originario della Repubblica Dominicana, ma in realtà è stato importato dagli schiavi provenienti dall’Africa.

L’origine e le interpretazioni del Merengue

Merengue
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La nascita del Merengue viene associata a tre diverse interpretazioni. Secondo una prima teoria il Merengue veniva ballato dagli schiavi di origine africana, che nel 1500 venivano portati nei campi di canna da zucchero dell’attuale Repubblica Dominicana. Secondo questa interpretazione il passo del Merengue di trasferire ritmicamente il peso da un piede all’altro deriva dall’impossibilità di muoversi degli schiavi a causa delle catene. La base ritmica del ballo riprendeva infatti la tipica cadenza delle marce forzate.
Una seconda interpretazione attribuirebbe il “passo trascinato” del Merengue ad uno schiavo che, ribellatosi agli spagnoli, era rimasto ferito ad una gamba. Durante una festa in suo onore, aveva deciso di ballare. Dalla sua invalidità e nato però un nuovo modo di ballare. Infine una terza teoria sostiene che il Merengue veniva già ballato sull’isola di prima ancora che nella Repubblica Dominicana.

Al di là del paese di provenienza, il Merengue ha subito nel corso dei secoli tre differenti impostazioni: ballo di gruppo, di coppia e individuale. Il ballo di gruppo era principalmente finalizzato al corteggiamento. Dopo aver formato un cerchio di uomini e donne, si poneva al centro una donna a turno. Mentre i componenti del cerchio ballavano, gli uomini lanciavano un cappello, che la donna in centro poteva scegliere o meno di accettare. Come ballo di coppia, il merengue ha mantenuto il carattere sensuale con finalità di corteggiamento. Inizialmente il ballo si svolgeva a stretto contatto fisico e non esistevano figure prefissate o codificate. Con l’introduzione del ballo individuale, il Merengue ha conservato il suo carattere di ballo libero, in cui un unico passo consente di eseguire una serie di movimenti improvvisati.

Sonia Faseli

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