Louis Aragon e la politica nella letteratura

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Di Marianna Soru

Louis Aragon: scrittore contemporaneo, attivista politico, poeta d’avanguardia. Scopriamo insieme la vita del letterato parigino, nel 125esimo anniversario della sua nascita. Nato a Parigi nel 1897 e morto, sempre a Parigi, nel 1982, Aragon ha vissuto una vita ricca di eventi storici. Questo gli ha permesso di sviluppare un pensiero critico devoto alla politica, suo eterno amore insieme alla moglie, la scrittrice russa Elsa Triolet. Scopriamo insieme le fasi più importanti della sua vita, e intanto, buon compleanno, Louis Aragon!

Louis Aragon, parigino, allo scoppio della prima guerra mondiale, si introduce nell’ambiente delle prime avanguardie, approcciandosi al dadaismo nel 1919, pubblicando la rivista Littérature. Grazie alla passione comune per i poètes maudits, stringe un rapporto di amicizia con André Breton e, insieme a lui e Soupault, è il fondatore del manifesto surrealista del 1924. Sempre grazie al surrealismo, collabora con la rivista del movimento La Révolution Surrealiste. La sua indole politica affiora già nel 1927 quando, insieme ai Clartéiste e al Groupe Philosophies, si occupa della rivista Révolution d’abord et toujours.

Louis Aragon - PhotoCredit: web
Louis Aragon – PhotoCredit: web

Louis Aragon e la politica

Nel 1927 infatti aderisce al partito comunista francese, restandovi fedele fino alla morte, venendo per questo espulso dal movimento surrealista. Fu attivo nel partito tanto da diventarne, dieci anni dopo, membro del comitato di direzione. In quell’anno, il programma della rivista Commune, da lui redatta insieme a Paul Nizan, e stampata dall’Association des écrivains et artistes révolutionnaires, prevede la salvaguardia dell’arte da qualsiasi forma di fascismo. Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, e subito dopo, non mancano gli impegni politici e la pubblicazione di diverse riviste, sempre nel nome della libertà dell’arte. Nel 1950 poi, viene eletto membro del consiglio centrale del Partito, e rimane in carica fino alla morte, nel 1982.

Esprime la sua forte ideologia politica tramite la stampa, facendosi carico della pubblicazione di diverse riviste, molte chiuse a causa del fascismo o, come nel caso di Les Lettres Français -di cui diventa direttore negli anni Sessanta-, chiuse per mancanza di fondi dopo la perdita del sostegno da parte del Partito. Grazie al suo attivismo giornalistico, è influente a tal punto da far conoscere al pubblico scrittori come Milan Kundera. Immancabile, in questa fase della sua vita, la collaborazione con l’adorata moglie Elsa.

Louis Aragon - credit: thepoeti
Louis Aragon – credit: thepoeti

La produzione letteraria

L’attività politica di Louis Aragon ha influenzato fortemente la sua produzione artistica sin dagli albori. Le prime produzioni letterarie sono frutto delle correnti avanguardistiche dell’epoca, sul modello del romanzo surrealista e il nouveau roman: Feu de Joie, 1920, o Le mouvement perpétuel, 1924. Successivamente, dopo l’adesione al partito comunista, produce quattro romanzi a sfondo sociale, il ciclo de Il mondo reale, 1934-1944. L’amore per la patria è espresso in maniera profonda e simbolica durante la guerra, come per esempio nella raccolta di poesie Crève-coeur, 1941.

Non manca l’espressione per la moglie Elsa, a cui dedica una vasta produzione letteraria, nel ciclo cominciato con Les yeux d’Elsa, 1942. Alcuni titoli come Les yeux et la mémoire, 1954, Elsa, 1959, o Le fou d’Elsa, 1963, fanno parte di questo ciclo, dove Louis Aragon esprime la sua vena romantica e il fortissimo amore che l’ha legato alla moglie, da cui non si è separato nemmeno dopo la morte (è infatti sepolto al suo fianco), nonostante abbia espresso la sua omosessualità dopo essere diventato vedovo nel 1970.

Louis Aragon e Elsa Triolet - PhotoCredit: web
Louis Aragon e Elsa Triolet – PhotoCredit: web

La lunga vita dello scrittore gli ha permesso di omaggiarci di una vasta produzione letteraria, che affronta temi ancora attuali, ricordandoci l’importanza dell’arte e della sua bellezza, impreziosendo ogni giorno il mondo che ci circonda.

Non c’è amore che non dia dolore
non c’è amore che non ferisca
non c’è amore che non lasci il segno
e non meno l’amore di patria che l’amore per te
non c’è amore che non viva di pianto
Non esistono amori felici
ma per noi due c’è il nostro amore

dalla poesia Non esistono amori felici, 1946



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a cura di Marianna Soru