Approvata la legge anti-aborto: il presidente democratico pronto ad apporre la firma
Si schiera anche la Louisiana contro l’aborto. Sebbene in questo caso il veto sia solamente dopo il primo battito cardiaco del feto, appare chiaro come anche qui sia avvenuta una forte inversione di tendenza. Non più visto come un diritto ma come un omicidio, la legge è in dirittura d’arrivo. Il Presidente dell’Alabama, esponente del Partito Democratico, si è già espresso, sottolineando la sua intenzione di firmare il testo. Nonostante la crescente onda di proteste, gli organi parlamentari non sembrano indietreggiare.
Un rischio per la salute?
Numerosi sono stati anche i dubbi espressi circa la funzionalità di questi divieti. Leana Wen, massimo esponente dell’organizzazione Plannet Parenthood, ha sottolineato come questa decisione non limiterà il numero degli aborti. Il rischio è quello che semplicemente sarà messo fine all’utilizzo dei mezzi legali, lasciando tutto in mano a metodi meno sicuri di aborto o a cliniche improvvisate. Rimangono infatti applicabili solamente qualora sia in pericolo la vita della madre o qualora vi siano delle gravi malattie nel feto.
Una pressione per cambiare la costituzione
La posizione scelta dalla Louisiana contro l’aborto non è casuale. Il tentativo del Partito Repubblicano è di portare le sentenze fino alla Corte Suprema, facendo leva sulla maggioranza di giudici vicini alle loro posizioni. Il tutto per rivedere la storica sentenza “Roe vs Wade” del 1973, che di fatto legalizzò l’aborto negli Stati Uniti.
E’ in questo filone di pensiero che bisogna osservare anche la scelta, su tutti, dell’Alabama, cui legge anti-aborto impone sanzioni ai medici operanti fino ai 99 anni di reclusione. Il sentore è quello che l’elenco degli Stati che da qui a pochi mesi approveranno leggi speculari sia ancora lungo, nonostante le numerose proteste di piazza. Per conoscere come evolverà la situazione dal punto di vista giudiziario bisogna però attendere il prossimo futuro.