È uno dei registi francesi più famosi di sempre, e all’età di 62 anni continua a far parlare la critica e gli spettatori con film di alto livello. Si tratta di Luc Besson, non solo regista ma anche sceneggiatore e produttore. A lui va il grande merito di aver provato a fare Hollywood in Europa, realizzando film che hanno avuto un largo successo al botteghino. Si pensi che è l’unico regista europeo ad aver realizzato un film con un budget di 200 milioni di euro, una cifra impensabile in Europa.
La critica non ha sempre apprezzato le sue opere, ritenendo soprattutto i suoi primi film troppo vicini stilisticamente all’universo della pubblicità. Una delle sue pellicole di maggior successo fra i giovani, “Le Grand Bleu”, fu accolta malamente a Cannes nel 1988, pur essendo diventata un fenomeno sociale fra i ragazzi francesi e non solo. La sua forza sono sempre stati proprio gli spettatori: il pubblico ha sempre sostenuto le sue opere, anche quando la critica non le ha pienamente apprezzate. E questo gli ha permesso di continuare a fare film e a firmare contratti con case di produzione di alto livello come la Gaumont.
I film di Luc Besson: la sua passione per la fantascienza
Il regista francese ha realizzato nella sua carriera film molto famosi, fra cui figurano pellicole come “Léon”, con una giovanissima Natalie Portman e “Nikita”. Besson ha più volte dichiarato di preferire come genere quello d’azione e di voler realizzare film fondamentalmente di intrattenimento. E così è stato. In verità nella sua carriera Luc ha toccato vari generi, fra cui il drammatico, il thriller, storico e biopic, solo per dirne alcuni. Però l’elemento d’azione è sempre stato presente in tutte le sue pellicole. Fra i tanti generi toccati ce n’è uno che sembra essere il suo favorito: la fantascienza.
Appassionato del genere sin da bambino, il suo primo film, “Le Dernier Combat”, è proprio una pellicola di fantascienza, ambientata in un futuro apocalittico. Per i suoi film fantascientifici Besson si ispira generalmente a letture adolescenziali. Nel 2017 il regista ha infatti realizzato “Valerian e la città dei mille pianeti” con Cara Delevingne e Dane DeHaan, pellicola tratta dalla serie di fumetti di fantascienza dal titolo “Valérian et Laureline” che tanto apprezzava da giovane. Besson in questo film costruisce un intero universo di pianeti, razze, mondi paralleli, un vero e proprio ecosistema fatto di forze gestite dai due protagonisti, a cui Luc affida il peso del film.
Le accuse di stupro
Nel 2018 Luc Besson è stato accusato di violenza sessuale da Sand Van Roy, attrice con cui il regista aveva lavorato su due film, “Taxi 5” e “Valerian e la città dei mille pianeti”. Nello specifico la 31enne ha dichiarato di essere stata drogata e violentata dal regista francese. I magistrati hanno però chiuso nello stesso anno a causa di insufficienza di prove, ma la donna non si arrende, e ha dichiarato di voler presentare un’altra denuncia con costituzione di parte civile.
Besson ha risposto alle accuse dicendo “Non ho mai alzato un dito contro una donna, non ho mai minacciato una donna… Non ho mai drogato questa donna come è stato detto. È una bugia”. Tuttavia ha dichiarato di aver avuto una relazione con la Van Roy, e di aver tradito più volte la moglie nei 20 anni di matrimonio. Elemento che non va a suo favore, soprattutto dopo che altre 8 donne hanno dichiarato di essere state violentate dal regista in seguito alla denuncia della Van Roy. Un caso? Probabilmente no, ma starà ai giudici deciderlo.
Paola Maria D’Agnone
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