Lucrezia Borgia: la donna degli scandali

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Di Redazione Metropolitan

Lucrezia Borgia: la donna degli scandali. Lucrezia era figlia del potentissimo cardinale Rodrigo Borgia e di Vannozza Cattanei, la donna più a lungo amata dal cardinale, al quale aveva dato quattro figli. Il cardinale Rodrigo aveva avuto figli da altre donne, ma riservò un affetto speciale a quelli avuti da Vannozza; soprattutto la bella bambina bionda dagli occhi azzurro-chiaro occupò immediatamente un posto speciale nel cuore del padre che per la sua educazione la affidò alla cugina Adriana Mila Orsini.

Lucrezia Borgia e l’amore combinato

Fin dagli undici anni fu soggetta alla politica matrimoniale collegata alle ambizioni prima del padre e poi del fratello Cesare Borgia. Quando il padre ascese al soglio pontificio la dette inizialmente in sposa a Giovanni Sforza, ma pochi anni dopo, in seguito all’annullamento del matrimonio, Lucrezia sposò Alfonso d’Aragona, figlio illegittimo di Alfonso II di Napoli. Un ulteriore cambiamento delle alleanze, che avvicinò i Borgia al partito filofrancese, portò all’assassinio di Alfonso, su ordine di Cesare.

 Lucrezia Borgia. Fonte: Trieste all news
Lucrezia Borgia. Fonte: Trieste all news

Dopo un breve periodo di lutto partecipò attivamente alle trattative per le sue terze nozze, quelle con Alfonso I d’Este, primogenito del duca Ercole I di Ferrara, il quale dovette, pur riluttante, accettarla in sposa. Alla corte estense Lucrezia fece dimenticare tutto il suo passato burrascoso; infatti, grazie alla sua bellezza e alla sua intelligenza, si fece ben volere sia dalla nuova famiglia sia dalla popolazione ferrarese.

Perfetta castellana rinascimentale, acquistò la fama di abile politica e accorta diplomatica, tanto che il marito arrivò ad affidarle la conduzione politica e amministrativa del ducato quando doveva assentarsi da Ferrara.

La svolta spirituale

Dal 1512, per le sventure che colpirono lei e la casa ferrarese, Lucrezia iniziò a indossare il cilicio, s’iscrisse al terz’ordine francescano, legandosi ai seguaci di San Bernardino da Siena e di Santa Caterina; fondò il Monte di Pietà di Ferrara per soccorrere i poveri. Morì nel 1519, a trentanove anni, per complicazioni dovute ad un parto.

Lucrezia Borgia, tra mito e realtà

La figura di Lucrezia assume diverse sfumature nel corso dei periodi storici. Tra le numerose accuse presunte, infondate o false rivolte ai Borgia da contemporanei e storici, quella dell’incesto è la più grave.

A parlare per primo apertamente di incesto fu Giovanni Sforza, il marito di Lucrezia Borgia, liquidato senza troppi complimenti, il quale dichiarò che il papa aveva annullato le nozze non

«per altro che per usar con lei»

un’affermazione esplicita ma non suffragata da prove concrete. In realtà, la maggior parte di storici e biografi è propensa a ritenerla piuttosto una vendetta dello Sforza nei confronti della famiglia che aveva deciso di sostituirlo con un partito migliore.

Lucrezia Borgia, Ritratto di Cesare Borgia, fratello  Fonte: Wikipedia
Lucrezia Borgia, Ritratto di Cesare Borgia, fratello Fonte: Wikipedia

Ormai la chiacchiera era stata messa in circolo e il danno era fatto: i tanti nemici dei Borgia la arricchirono di particolari scabrosi alimentando in tal modo la già fosca fama del casato.

In seguito è stata aggiunta anche la voce che fosse un’avvelenatrice, nomea attribuitale dalla tragedia di Victor Hugo del 1833. La nomea, forse ingiusta, è stata poi trasposta in musica da Gaetano Donizetti, che raffigurò la nobildonna come l’archetipo della malvagità femminile. La saga dei Borgia, e ancor di più la figura di Lucrezia, si prestavano perfettamente ad assurgere a simbolo della corruzione romana dell’epoca.

In questo modo la figura di Lucrezia è associata a quella di femme fatale partecipe dei crimini commessi dalla propria famiglia.