I Ludi Magni o Ludi Romani, erano dei giochi che, anticamente, si tenevano come forma di intrattenimento della popolazione. Nello spazio ClassicaMente, dedicato alla letteratura classica, le celebrazioni e i giochi pubblici dedicati a Giove dal 4 al 19 Settembre.

Ludi Magni o Ludi Romani, le celebrazioni sorte in età augustea in onore di  Iuppiter

Ludi Magni o Ludi Romani - Photo Credits: Facebook
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Fra le maggiori festività dell’anno, i Ludi Magni noti anche come Ludi Romani, sorsero in età augustea in onore di Iuppiter, Giove. Tali celebrazioni ebbero inizio attorno al 366 a.C. e, i loro cerimoniali, si svolgevano con cadenza annuale. Inizialmente, si svolsero dal 12 al 14 settembre; tuttavia, furono poi estesi dal 4 al 19 settembre. Secondo la tradizione i Ludi Magni o Ludi Romani, furono istituiti dal quinto re di Roma, Tarquinio Prisco. L’occasione fu la conquista della città latina di Apiolae. I giochi pubblici in onore di Giove si tenevano, in principio, al Circo Massimo. Fu proprio in occasione dei Ludi Magni che a Roma, per la prima volta, si misero in scena tragedie ispirate e basate sulla tragedia greca. Intanto nel 161 a.C. il console Gaio Fannio Strabone propose la Lex Fannia; una legge che stabiliva un limite di spesa spendibile in 100 assi, proprio in virtù di queste occasioni.

Si iniziava con i Ludi Scaenici, il 4 settembre: un’espressione rudimentale di teatro che, a Roma, fece il suo ingresso solo nel III secolo. Questa forma di intrattenimento consisteva in danze di derivazione etrusca accompagnate dalla melodia del flauto. I Ludi Scaenici si protraevano sino al 13 settembre; data in cui si celebrava l’anniversario del tempio Ottimo Massimo sul Campidoglio dedicato a Giove. Sempre questo stesso giorno avveniva la cerimonia dell’Epulum Iovis; un simposio in onore di Giove, Giunone e Minerva, i cui commensali erano magistrati e senatori.

La parte dei Ludi più attesa: i Ludi Circenses

L’ultima parte dei Ludi Magni o Ludi Romani più attesa dalla popolazione era quella dei Ludi Circenses. Il 15 settembre si dava il via all’ultimo momento dei giochi pubblici, la cui cerimonia si apriva con una processione definita pompa circensis; attraverso il Foro e la via Sacra ci si dirigeva al tempio di Giove Capitolino al Circo dove si svolgevano i giochi. La processione rituale, una volta giunta al tempio, sfilava fra gli applausi della folla.

Era un magistrato ad aprire il corteo, seguito da giovani a piedi o a cavallo. In seguito, si avvicinavano atleti, lottatori e aurighi e su di un carro sacro chiamato tensa, condotto da un fanciullo non orfano di padre o di madre, si poggiavano statue di dèi. Il corteo, infine, si chiudeva con i sacerdoti e con dei sacrifici: in questo caso, con dei buoi sacrificali. Dopo l’offerta delle carni alle divinità si dava il via ai Ludi Circenses all’interno del Circo Massimo. I giochi terminavano il 19 settembre; fra le gare escluse vi erano i combattimenti fra gladiatori.

Stella Grillo

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