Luigi Tenco, il tragico destino di un grande artista

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Di Redazione Metropolitan

Un fatto di cronaca che spiazzò tutti quello del 27 gennaio 1967, giorno dell’improvvisa morte di Luigi Tenco.
Il cantautore venne trovato deceduto nella sua stanza d’albergo in piena notte, durante il Festival di Sanremo di quell’anno. Un avvenimento atroce che spiazzò la scena mediatica e della musica italiana del tempo. Nel 2005 venne oltretutto riesumata la salma di Tenco, poiché la scena del delitto risultò poco chiara e manomessa.

La morte del cantautore, giovane e grande artista, alla fine venne accertata come suicidio.
La sua prematura scomparsa – Tenco aveva circa trent’anni – non ha tuttavia portato con sé le incredibili canzoni del cantante, tutt’oggi tra le più amate della musica leggera italiana.
Da sempre grande appassionato di musica, Tenco fu un polistrumentista autodidatta: iniziò dal pianoforte per poi finire con chitarra, sax e clarinetto.

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Luigi Tenco, polistrumentista e cantautore

Ma Luigi non aveva solo il talento per gli strumenti. La sua grande dote risiedeva anche nella scrittura. Le sue canzoni sono vere e proprie poesie d’amore, di un amore puro e semplice, diretto e spontaneo.
Il celebre brano Mi sono innamorato di te ne è la prova lampante. “Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare / il giorno volevo qualcuno da incontrare / la notte volevo qualcuno da sognare“. Una limpidezza che però nasconde grande profondità, quasi inquietante per quanto potente nella sua semplicità.

La tragica vicenda della morte di Tenco ruota attorno all’esclusione del cantautore dalla finale di Sanremo del 1967 con il brano Ciao amore, ciao che, a quanto pare, non venne presa bene. Infatti le sue ultime parole, ritrovate nella sua camera scritte su un biglietto, furono: “Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda ‘Io tu e le rose’ in finale e a una commissione che seleziona ‘La rivoluzione’. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi“.

Il caso Tenco, un suicidio avvolto dal mistero

Parole che hanno fatto pensare sin da subito all’ipotesi di suicidio, nonostante attorno alla scomparsa di Tenco rimangano ancora dubbi e misteri.
Tuttavia non si può dimenticare la grandezza di un cantautore che, in pochi anni di carriera, ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana. Una voce avvolgente, poesie d’amore messe in musica, emozioni senza fine. Tutto questo e molto altro era Luigi Tenco, la cui immortalità artistica è confermata ancora oggi dall’importanza che si da alle sue opere e alla sua persona. Un patrimonio artistico che va al di là di tutto e che conserveremo con cura affinché i posteri possano conoscere il grande artista Luigi Tenco.

Nicole Ceccucci