Luisa Spagnoli tra la moda e il cioccolato

Luisa Spagnoli - PhotoCredit: © luisaspagnoli.it

Chi più, chi meno, conosce il noto marchio di moda Luisa Spagnoli. Tutti conosciamo, invece, i famosissimi Baci Perugina: una garanzia, non solo a San Valentino. Non tutti sanno che la creatrice di uno dei cioccolatini più famosi, un orgoglio nazionale, sono frutto di una geniale idea nata da un’imprenditrice avanti anni luce. Nata a Perugia e morta a Parigi, Luisa Spagnoli è, ancora oggi, un simbolo forte del made in Italy e dell’eccellenza italiana. Nonostante i due conflitti mondiali e diverse crisi economiche, il marchio si è sempre saputo risollevare per far fronte a qualsiasi minaccia, come quella attuale della pandemia di covid19. Scopriamo insieme i dettagli della sua straordinaria vita.

Luisa Spagnoli - PhotoCredit: © luisaspagnoli.it
Luisa Spagnoli – PhotoCredit: © luisaspagnoli.it

Luisa Sergentini nasce a Perugia il 30 ottobre 1877. Figlia di un pescivendolo e di una casalinga, dopo essersi sposata da giovanissima con Aldo Spagnoli, si reinventa insieme al marito grazie alla rilevazione di una drogheria, e cominciano a produrre confetti. Una giovane Luisa, nel 1907, decide di aprire una piccola azienda con Francesco Buitoni e Leone Ascoli. Comincia così la storia di Perugina. Partita con 15 dipendenti, sopravvive al primo conflitto mondiale ed è portata avanti da più di cento persone.

Luisa Spagnoli a inizio carriera - PhotoCredit: © luisaspagnoli.it
Luisa Spagnoli a inizio carriera – PhotoCredit: © luisaspagnoli.it

L’angora Luisa Spagnoli e la produzione tessile

La carriera di Luisa non si limita alla Perugina ma, dopo la Prima Guerra Mondiale, decide di cimentarsi in una nuova impresa. Difatti apre un allevamento di pollame e conigli d’angora, per ricavare dalla loro pelliccia i filati per la produzione tessile. La particolarità del suo allevamento è dunque quella di non uccidere gli animali, e nemmeno di tosarli: la pelliccia viene ricavata mentre vengono pettinati. Così nasce l’Angora Luisa Spagnoli, un centro di produzione tessile che nel giro di pochissimo tempo diventa famoso per il suo filato di alta qualità.

Purtroppo, il genio di Luisa Spagnoli scompare in giovanissima età. Le viene diagnosticato un tumore alla gola, che la porterà via nel 1935 a soli 58 anni, nonostante i numerosi sforzi di Giovanni Buitoni, che la porta a Parigi per garantirle cure migliori che però, purtroppo, non avranno l’effetto sperato. Giovanni, figlio di Francesco, ha vissuto con lei una lunga e intensa storia d’amore, che era stata causa della separazione con Aldo. Luisa è assistita da Giovanni fino alla fine.

Il marchio Luisa Spagnoli nel 1970 - PhotoCredit: © luisaspagnoli.it
Il marchio Luisa Spagnoli nel 1970 – PhotoCredit: © luisaspagnoli.it

La fase industriale e i primi negozi

Il genio di Luisa non muore con lei. Grazie al figlio Mario, l’Angora Luisa Spagnoli passa dalla produzione artigianale a quella industriale. Inoltre, sempre Mario, nel 1942 brevetta due oggetti di grande aiuto alla produzione: un pettine per la lana e una pinza per marchiare i conigli. La fortuna che aveva assistito l’azienda non li ha abbandonati: i prodotti mantengono il loro standard elevato anche durante il cambio di produzione, e acquistano sempre più visibilità. L’impresa non si limita alla manifattura, e alla vendita. Ma riesce, con grande lungimiranza, ad affacciarsi al mercato internazionale già negli anni ’40. Negli anni ’50, il figlio di Mario, Lino, prende il posto del padre e organizza l’espansione dei negozi nel territorio italiano.

Tramandata di generazione in generazione, la direzione dell’azienda è oggi a carico di Nicoletta Spagnoli. La gestione familiare conferisce al marchio ancora più prestigio, rendendolo una tra le eccellenze della moda italiana. La grande lungimiranza della famiglia Spagnoli ha permesso di unire innovazione e tradizione. Ricordiamo con affetto una tra le prime imprenditrici italiane, il cui nome è ancora oggi famoso in tutto il mondo.

a cura di Marianna Soru

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