Stasera su Italia 1 alle ore 21:20, “L’Uomo d’acciaio” riporta Superman nei cieli di Metropolis, pronto a difendere l’umanità e a scoprire sé stesso
Superman è considerato il primo grande supereroe e di sicuro quello più iconico e maestoso.
Una figura entrata nell’immaginario collettivo e che ha dato vita a molti progetti, dai cartoni animati alle serie tv (da “Adventures of Superman“con George Reeves al più recente “Smallville“).
Al cinema invece è approdato nel ’78 con l’omonimo film di Richard Donner, con protagonista Christopher Reeve.
Il film fu un grande successo, tale da generare tre sequel.
Eccezione fatta per il secondo capitolo (girato da Donner e Richard Lester), gli altri due film furono dei fallimenti che portarono all’allontanamento di Superman al cinema.
Nel 2006, Bryan Singer omaggiò i film di Donner con “Superman Returns“, cercando anche di contestualizzarlo nell’epoca in cui fu realizzato.
Ecco quindi i personaggi storici leggermente più maturi e la vicenda supereroistica inserita in una cornice più cupa (l’America post 11 settembre, “abbandonata”da Superman e dubbiosa sull’importanza di una figura “divina”che possa salvare il mondo).
Il film era tutt’altro che perfetto ma sotto alcuni aspetti anticipava ciò che sono diventati i “cinecomics” odierni. Basti pensare all’approccio di Christopher Nolan con Batman.
È proprio Nolan una delle menti dietro il terzo rilancio di Superman al cinema.
Reboot in piena regola, “L’Uomo d’acciaio” cerca di ripetere la stessa strategia di “Batman Begins“.
Così il film rilegge le origini di Superman con la distruzione del pianeta natale Kripton, l’arrivo sulla terra del piccolo Kal-El, la crescente padronanza dei suoi poteri e il primo incontro con Lois Lane.
Cercando in tutto ciò di alternare azione catastrofica con riflessioni umane.
“L’Uomo D’Acciaio“non va confrontato con il dittico di Donner e nemmeno con il sequel di Singer (anche se sono inevitabili paragoni, soprattutto riguardo le tematiche) ma va considerato per quello che è.
Il regista Zack Snyder regala sicuramente allo spettatore qualche elemento interessante ma purtroppo non riesce a ripetere l’operazione della trilogia di Batman diretta da Nolan.
L’azione c’è ed è di prima mano (anche se non soddisferà i detrattori di Snyder) e non mancano sicuramente riflessioni legittime sul ruolo di Superman come difensore del pianeta Terra ma la struttura del racconto è davvero banale e debole nel ritmo.
Dopo uno straordinario prologo su Krypton, la prima parte è affrettata (pure troppo) mentre la seconda con l’arrivo di Zod e la battaglia di Metropolis è sicuramente avvincente ma tirata per le lunghe.
Quello che manca davvero a “L’Uomo d’acciaio” è qualche vera novità, elemento essenziale quando si fa ripartire da zero una serie cinematografica.
Fatta giusto eccezione per un’azione del protagonista nel finale che di sicuro lascia di stucco (oltre a far storcere il naso ai puristi e i fan incalliti).
Il cast in compenso comprende un Henry Cavill con il phisique du role perfetto per interpretare il celebre supereroe, un Russel Crowe in splendida forma e Michael Shannon nei panni di un ottimo antagonista.
Sprecati invece Laurence Fishburne nel ruolo di Perry White e purtroppo anche Amy Adams nel ruolo di Lois Lane.
Rispetto ad alcuni prodotti di genere più o meno contemporanei al film di Snyder, “L’Uomo D’Acciaio“si può considerare un buon film d’intrattenimento che si guarda volentieri.
Era lecito però aspettarsi,viste le premesse e le aspettative, un prodotto meno eccessivo e più originale. Se non più profondo.
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