
Nel tardo pomeriggio di ieri una bomba d’acqua si è abbattuta a Macerata e nelle zone di Pollenza e Tolentino. Diversi gli allagamenti di strade, garage e cantine. In alcune frazioni il comune ha raccomandato di salire ai piani alti e chiesto alla popolazione di non uscire di casa. È il terzo nubifragio che si verifica in questi giorni dopo le bombe d’acqua a Frosine e Reggio Emilia
La bomba d’acqua a Macerata

A Macerata nel tardo pomeriggio di ieri si è abbattuta una violenta bomba d’acqua che ha paralizzato la città e la zona di Pollenza e Tolentino. Tre ore di nubifragio hanno distrutto alberi e allagato cantine, garage e strade. La situazione è diventata critica sopratutto nelle due frazioni di Macerata Villa Potenza e Sforzacosta dove alcune persono state evacuate verso i piani alti inseguito all‘esondanzione del Fosso Narducci. Per i cittadini di queste frazioni, come riporta Tgcom 24, ha reso noto il comune su Facebook, dopo aver aperto un centro operativo comunale, che è “vietato scendere nei garage/cantine sotterranei e si raccomanda di salire ai primi piani”.
Una raccomandazione, fa sapere il comune di Macerata, che “è valida anche per tutti i cittadini residenti nei pressi di canali o fossi fino a nuove istruzioni”. Inoltre nelle frazioni di Villa Potenza e Sforzacosta oggi le scuole sono rimaste chiuse, secondo quando scritto dal comune, “per consentire gli opportuni controlli ed effettuare eventuali sistemazioni”. Infine il comune di Macerata ha avvisato i suoi cittadini che “a causa delle precipitazioni cadute in modo anomalo in città, al momento ci sono diverse arterie viarie bloccate. Si consiglia di utilizzare l’auto e uscire di casa solo in casi strettamente necessari”.
Una primavera anomala
Quello di Macerata è l’ennesimo segnale di una primavera anomala iniziata da un maggio segnato dall‘alluvione in Emilia-Romagna. Un fatto poi proseguito anche a giugno. Il primo giugno, infatti, si era abbatutto nella zona di Frosinone un violento nubifragio che aveva causato danni e disagi come l’allagamento di un concessonario. Il 4 giugno invece nella zona di Reggio Emilia si è abbatuta un’altra bomba d’acqua che ha trasformato le strade in fiumi di fango costringendo le autorità a chiudere le strade provinciali 19 e 486 per la sicurezza dei cittadini.
Stefano Delle Cave
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