Fino al 10 gennaio 2021 Rimini ospita la magnifica Madonna Diotallevi, una delle prime opere di Raffaello Sanzio, in prestito dal Bode Museum di Berlino. La mostra “Raffaello a Rimini. Il ritorno della Madonna Diotallevi” fa parte delle numerose celebrazioni per i 500 anni dalla morte del maestro urbinate. Inoltre si inserisce nell’ambito della 22esima edizione del Festival del Mondo Antico.

Il capolavoro torna a Rimini dopo 178 anni per essere ammirato in tutto il suo splendore, rivelando la mano di un Raffaello ancora giovane ma già molto promettente. L’esposizione, ospitata dal Museo della Città “Luigi Tonini”, è promossa dai Musei Comunali di Rimini. Il curatore della mostra è Giulio Zavatta, storico dell’arte dell’Università di Venezia nonché autore del recente volume interamente dedicato al dipinto in mostra.

Allestimento della Madonna Diotallevi - Photo credits: smallzine.it
Allestimento della Madonna Diotallevi – Photo credits: smallzine.it

Madonna Diotallevi e il collezionismo

La tavola con la Madonna di Raffaello prende il nome del suo ultimo proprietario, il marchese Audiface Diotallevi. La mostra rappresenta una grande occasione per esplorare i tesori di questo collezionista che nell’800 fu una figura di spicco nell’alta società riminese. Accanto alla Madonna sono infatti esposti altri due capolavori appartenuti al marchese: Il Crocifisso di Giovanni da Rimini e l’Incoronazione della Vergine di Giuliano da Rimini.

Le due splendide opere sono oggi presenti nella collezione permanente del Museo della Città di Rimini. Il Crocifisso fu un dono dello stesso collezionista al museo cittadino nel 1936. L’Incoronazione della Vergine, meglio nota come Polittico del duca di Norfolk è stata restituita alla città nel 1998 grazie all’intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.

Mostra Madonna Donaddio, Polittico del duca di Norfolk - Photo credits: bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it
Polittico del duca di Norfolk – Photo credits: bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it

Una collezione preziosa

Alla preziosa collezione Diotallevi sembra che dovessero appartenere veri tesori dell’arte italiana, tra cui anche dipinti di Leonardo, Bellini e Correggio. Dalle notizie giunte ai giorni nostri, questa ricca raccolta di capolavori attirava studiosi da tutta Europa. Eppure, a causa di un dissesto finanziario, già il marchese dovette iniziare a svenderne alcuni pezzi.

Gustav Friedrich Waagen, ricevette la stessa Madonna da Diotallevi. In questo modo la tavola giunse in Germania, nella Gemäldegalerie di Berlino diretta da Waagen, primo titolare di una cattedra universitaria di storia dell’arte. In seguito alla morte del marchese Diotallevi, quel che rimaneva della collezione andò al duca di Salamanca, considerato il più grande collezionista spagnolo del XIX secolo.

di Flavia Sciortino

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