I magnifici tre è una commedia di Giorgio Simonelli che vede, come protagonisti, tre mattatori del cinema e della televisione italiani degli anni ’60: Raimondo Vianello, Walter Chiari e Ugo Tognazzi.
I tre attori sono stati delle eccellenze della cultura italiana, e in questo film dimostrano tutto il proprio talento comico. Ma i “magnifici tre” non si sono distinti soltanto al cinema, ma anche nella vita privata. Scopriamo insieme qualche curiosità.

I magnifici tre: nomen omen
Raimondo Vianello

Forse non tutti sanno che Raimondo Vianello aveva conseguito con successo la laurea in giurisprudenza prima di arruolarsi con i bersaglieri come sottufficiale. Venne fatto prigioniero nel 1945 dagli Alleati nel campo di Coltano.
Dopo la Liberazione, divenne dirigente, insieme al fratello, del Centro Nazionale Sportivo Fiamma, in cui si distinse nel calcio, tanto che la squadra del Palermo gli offrì un ruolo in serie B.
Walter Chiari

A differenza di Vianello, Walter Chiari non venne mai arruolato, ma il suo sentimento anti nazista e non belligerante venne fuori quando si rese protagonista di un piccolo sketch negli anni ’40, all’interno della banca in cui lavorava. In piedi su una scrivania, si mise ad imitare Hitler (cosa che, poi, lo rese popolare quando iniziò a lavorare in televisione come comico), causando sì l’ilarità generale ma anche il suo licenziamento.
Era, inoltre, un ottimo sportivo, che si dilettava in discipline diversissime, dalle bocce al nuoto.
Ugo Tognazzi

Arruolatosi durante la Seconda Guerra Mondiale, nei momenti di pausa Ugo Tognazzi era solito organizzare degli spettacoli di varietà per i commilitoni. È del 1945 la scelta di dedicarsi totalmente al mondo spettacolo: si trasferirà a Milano dove, nel 1950, conoscerà proprio Walter Chiari e, l’anno dopo, Raimondo Vianello.
Chiara Cozzi
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