
I misteri dell’orizzonte è un opera del 1955 dell’artista belga Magritte, uno dei maggiori rappresentanti dell’arte surrealista. I concetti di vicinanza e unità sono le chiavi per comprendere quasta opera.
I misteri dell’orizzonte
L’opera di Magritte raffigura tre uomini, due di spalle e uno di profilo in un esterno crepuscolare. Gli uomini si assomigliano: ognuno di loro indossa una bombetta ma ognuno di loro guarda in una direzione diversa. Sopra ognuno di loro è poi dipinta una mezzaluna. E’ un scenario spiazzante vedere un cielo con tre lune. Due sono possono essere i cardini di comprensione dell’opera a partire da una citazione che lo stesso Magritte fa riguardo a questa opera:
Ogni uomo ha la sua luna. Quando pensa, pensa alla sua luna. Ognuno ha la sua luna, eppure c’è una luna sola. Questo è un problema filosofico: come dividere l’unità. Il mondo è un’unità, eppure, quest’unità può essere divisa. Questo è un paradosso prodigioso. Inoltre è un mistero. Il pensiero ha un orizzonte ed è un mistero che il pensiero abbia quest’orizzonte.
Vicinanza e unità
Una chiave di comprensione per superare il disorientamento percettivo di questa opera è il principio di vicinanza. Infatti è la vicinanza della luna all’uomo in primo piano che lo differenzia rispetto agli altri due uomini.
Infatti l’artista non ha scelto di rappresentare un’unica luna, perché altrimenti ciascun uomo avrebbe avuto un proprio punto di vista sulla stessa luna, ma non avrebbe potuto affermare che ogni uomo possiede la propria. Quindi la vicinanza di ciascuna luna a ciascun uomo significa appunto che ogni uomo ha la sua luna, anche se la luna è una sola. Da qui il mistero, l’ossimoro, da qui l’incomunicabilità.
Tale immagine è in grado di creare uno «spaesamento». L’idea visualizzata nel quadro è strutturata anche secondo precisi accorgimenti percettivi realtivi alla unità. Pur essendoci una sola luna, ognuno la percepisce in modo diverso. Questo è vero complessivamente anche nella visione del mondo. Pur essendo un unico mondo, se ne percepiscono tante interpretazioni quanti i suoi abitanti. Vi possiamo leggere il tema pirandelliano della visione soggettiva e della verità personale. Nessuno può capire fino in fondo la visone dell’altro, e questo porta di continuo a incomprensioni, disaccordi, equivoci fino alla incomunicabilità.
Anche per Pirandello, infatti, la realtà è puzzle di frammenti che si combinano in ciascuno di noi in modo diverso. Ognuno di noi ha una visione soggettiva della vita e una verità individuale. La verità non esiste in quanto ognuno ha la propria, che non coincide con quella degli altri. l relativismo conoscitivo è, anche secondo Pirandello, l’eterno fluire dove ognuno è custode dalla propria verità che ci conduce tutti sulla strada della incomunicabilità.
M.Cristina Cadolini