Marc Chagall: “L’arte mi sembra essere soprattutto uno stato d’animo”

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Di Redazione Metropolitan

Marc Chagall, pittore russo naturalizzato francese, d’origine ebraica chassidica, è una delle figure centrali dell’arte del ‘900. I colori vivaci, i soggetti onirici e surreali, il tratto semplice e genuino sono le sue caratteristiche pittoriche identificative. Nasceva oggi, il 7 Luglio e noi lo celebriamo con un focus a lui dedicato.

La vita di Chagall è complessa, fatta di luci e ombre, di momenti di gioia alternati a momenti di immenso dolore. L’allontanamento dalla patria, l’olocausto ma soprattutto la perdita dell’amata moglie Bella, soggetto di molte delle sue opere più celebri. Ripercorriamo la sua storia attraverso alcune delle sue opere più significative.

Marc Chagall, la Russia, il dolore dell’antisemitismo e l’orgoglio delle sue radici

Chagall è nato il 7 luglio 1887 a Vitebsk, villaggio nell’attuale Bielorussia. Chagall è di origini ebraiche. Questo non gli rende la vita facile in gioventù, nella Russia dichiaratamente antisemita dell’epoca. Partecipa attivamente alla Rivoluzione Russa, tanto che il ministro sovietico della Cultura lo nomina Commissario dell’arte nelle regione di Vitebsk. La sua carriera politica non dura però a lungo.

Alla Russia, Asini e Altri. Proprio in quest’opera si identifica la sua arte visionaria carica di aspirazioni divine legate all’infanzia, nostalgia di una Russia di inizio Novecento.

Chagall, Alla Russia, asini e altri. 1911
Chagall, Alla Russia, asini e altri. 1911

Io e il villaggio.  Questa opera rappresenta un’opera molto importante del suo primo periodo parigino. Emerge chiaro l’incanto, l’immagine calda e favolistica con la quale il pittore reinterpreta i suoi ricordi.

Io e il Villaggio. 1911_Photocredit:artsdot
Io e il Villaggio. 1911_Photocredit:artsdot

Il violinista. L’immagine raffigura suo zio Neuch, fratello della madre, intento a suonare sul “tetto del mondo”. Cerca tramite l’estasi musicale e la danza, di entrare in contatto con Dio. La rappresentazione simbolica si rifà al testo di una congregazione religiosa di Ebrei russi e polacchi, gli Hasidim.

Il Violinista, 1913
Il Violinista, 1913

La donna incinta. Uno dei simboli della vita, la maternità, è rappresentata in questo lavoro. Il corpo della donna si trasforma e crea al suo interno l’habitat di una nuova vita. Qui la sua arte è influenzata dal periodo felice (anche se povero) dell’infanzia vissuta in Russia.

La Donna Incinta, 1913
La Donna Incinta, 1913

Marc Chagall e il suo amore per Bella

Figura centrale nella vita di Chagall è Bella Rosenfeld. Le sue parole rendono chiaramente il forte sentimento che li legava. “Ho ancora i fiori tra le mani. Non so dove metterli. Vorrei immergerli nell’acqua. Potrebbero appassire. Ma ben presto, me ne dimentico. Ti sei gettato sulla tela, che trema fra le tue mani. Premi i colori dai tubetti e intingi i pennelli: rosso, bianco, nero, blu. E mi trascini nel torrente dei colori. A un tratto, mi sollevi da terra, e tu stesso prendi slancio con un piede […]. T’innalzi e ti distendi, fluttuando fino al soffitto. La tua testa gira intorno alla mia. Sfiori le mie orecchie sussurrando qualcosa…”

Compleanno. La passione che unisce questa coppia permette loro letteralmente di “librarsi in volo”, sfuggendo anche agli orrori del mondo terreno, come la guerra, la povertà e le persecuzioni.

Chagall, Compleanno. 1915
Chagall, Compleanno. 1915

La passeggiata.  In questo dipinto, Chagall tiene in mano la moglie che si sta librando in volo nel cielo .Marc e Bella Chagall sono molto felici. La loro espressione è frutto del fatto che si sono sposati ed è  nata la loro prima figlia.

La passeggiata, 1918_photocredit:riarte
La passeggiata, 1918_photocredit:riarte

L’esilio forzato in America e la morte dell’amata moglie

Chagall e i suoi cari subiscono anche l’antisemitismo nazista. L’artista e la moglie Bella, che si erano trasferiti a Parigi nel 1923, furono costretti a lasciare la Francia nel 1941, per sfuggire ai rastrellamenti delle SS. Lo spettro della deportazione degli ebrei porta Chagall a decidere di rifugiarsi in America. Il 1944 la moglie muore.  L’artista cade in una profonda depressione e per mesi smise di dipingere.

Intorno a lei. Chagall ormai maturo, fa una dedica alla persona più importante della sua vita, la moglie Bella. Il tema dell’amore è predominante in questo vero e proprio spaccato di vita personale. I tempi felici, il matrimonio rappresentato con due sposi all’altare che si librano nell’aria.

Intorno a lei. 1947
Intorno a lei. 1947

Ritorno in Europa e gli ultimi anni

L’artista fa ritorno in Europa nel 1948, stabilendosi a Vence, in Provenza. Riconosciuto come uno degli artisti più significativi del XX secolo, nel 1963 il ministro francese gli affida la decorazione del soffitto dell’Opéra di Parigi, e nel 1977 il Presidente gli conferisce la Legion d’Onore. Muore, il 28 marzo del 1985, alla veneranda età di novantasette anni.

Caduta di Icaro. Racchiude in sé l’essenza del destino “inevitabile”. Chagall sembra voler raffigurare la parabola della vita. L’uomo nell’estremo addio alla vita e alle sue opportunità.

Caduta di Icaro. 1975
Caduta di Icaro. 1975

Nei dipinti di Chagall riecheggiano le radici russe ed ebraiche, filtrate da un linguaggio tanto infantile quanto immediato. Figure della cultura ebraica diventano personaggi da fiaba. In seguito, il colore, nei suoi quadri, supera i contorni dei corpi espandendosi sulla tela. Così le figure si espandono in macchie o fasce di colore. Colori potenziati in modo espressionista, deformazioni, gioiose, delle figure, primitivismo. L’artista sceglie il punto di vista dell’infanzia e riproietta i propri ricordi e le proprie emozioni attraverso l’occhio incantato del bambino. Non esiste gravità, pensiero negativo, dolore che non sia celestialmente compensato. 

Ilaria Festa

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