Il 28 luglio 1887, a Blainville-Crevon, in Normandia, nasce Marcel Duchamp, padre dell’arte contemporanea. Artista concettuale, si dedica in primo luogo alla pittura- cominciando a dipingere all’età di quindici anni- subendo l’influenza impressionista, dei Fauve e del Cubismo. Tra gli artisti più influenti del Novecento, è autore di svariate opere provocatorie e ironiche come Nu descendant un escalier n. 2, e ideatore del ready-made.

Terzo di sei fratelli, Marcel Duchamp venne introdotto all’arte proprio dai suoi due fratelli maggiori, Raymond Duchamp-Villon e Jacques Villon. Insieme a loro, la sorella Suzanne, pittrice e scultrice. Nel 1904 si trasferisce a Parigi insieme ai fratelli, per iscriversi all’Académie Julian, abbandonando gli studi poco dopo. Proprio nella capitale francese Duchamp intraprese la sua carriera artistica, sperimentando tutte le correnti d’avanguardia, prima di trovare il proprio linguaggio.

Marcel Duchamp e la desacralizzazione dell’opera d’arte

Marcel Duchamp
Credits: artshapes.it
Marcel Duchamp – Credits: artshapes.it

Lo stile cubista è sempre presente nei primi lavori di Duchamp, nonostante riescano in qualche modo a diversificarsi. I suoi lavori volevano infatti sottolineare l’idea di movimento piuttosto che la decostruzione dello spazio, caratteristica chiaramente espressa dal Nu descendant un escalier n. 2, presentato all’Armory Show del 1913 insieme con Ruota di bicicletta. Quest’ultima era proprio una comune ruota di bicicletta posta su un piedistallo ed esposta a un pubblico. Si comincia a parlare di ready-made, anche se, di fatto, il lavoro non può essere considerato come tale, in quanto è stato costruito -la ruota è fissata ad uno sgabello- e poi esposto.

Per definizione, il ready-made è un oggetto di uso comune che viene prelevato dal suo contesto, privato della sua natura di utensile per conferirgli lo statuto di opera d’arte. Pertanto possono essere considerati come tali Bottle Rack, del 1914, con la sua “pura indifferenza visuale“, e Fountaine, del 1917. La “fontana” di Duchamp altro non era che un orinatoio rovesciato che riporta la firma “R. Mutt“, elemento che garantisce all’oggetto la nomea di opera d’arte.

L’artista francese si contraddistingue per una certa destabilizzante laicità nei confronti dell’arte stessa. Il pensiero di fondo è che la capacità tecnica non faccia l’artista, che a questo basti l’idea, il pensiero, che compensano la mancanza di abilità manuale. Assistiamo quindi a un rovesciamento categorico dei ruoli d’artista e d’opera d’arte, impiegando nei propri lavori oggetti non solo di uso comune, ma a dir poco lontani dalla concezione estetica concepita fino a quel momento. Marcel Duchamp rimane uno degli artisti più celebri e sfrontati del secolo scorso, e il suo pensiero troverà una certa continuità nel lavoro di innumerevoli artisti.

Joelle Cotza

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